La truffa dello specchietto ovvero il modo truffaldino per spillare 50 o 100 euro a colpo a ingenui automobilisti si riaffaccia nel reggiano. Il trucco è sempre lo stesso: l’inganno solitamente viene architettato in una strada o in un parcheggio. Un tizio, solitamente accompagnato da un compare, individua un’auto e appena la preda è passata a fianco della sua vettura o durante la manovra in un parcheggio gli va dietro fino a fermarlo accusandolo di avergli rotto lo specchietto o ammaccato l’auto. A volte simulando l’urto con il lancio di un oggetto sulla fiancata dell’auto del malcapitato.
E’ quanto accaduto a una pensionata 80enne di Toano incappata, lungo SP486 R del comune di Baiso, nei due truffatori che sono risusciti a spillarle 40 euro a titolo di risarcimento per lo specchietto rotto. In particolare la donna mentre alla guida della sua Panda percorreva la SP 486R, giunta in località Muraglione di Baiso sentiva un colpo senza dar peso alla cosa. Giunta nei pressi del parcheggio di una macelleria veniva raggiunta da un’autovettura. Dall’auto scendeva un uomo ed una donna che lamentavano la rottura dello specchietto causata poco prima chiedendo per la soluzione in via bonaria del danno il risarcimento quantificato in 450 euro. Vista l’insistenza e non disponendo dell’intero contante la donna, pur nella convinzione di non aver causato il danno, vista l’insistenza consegnava alla coppia 40 euro ottenuti i quali i due si dileguavano. Certo di essere stata truffata l’80enne si presentava ai carabinieri di Toano formalizzando la denuncia di truffa. Pur in assenza di elementi identificativi dell’auto in uso alla coppia di truffatori, grazie all’analisi dei filmati del lettore ottico targhe dell’Unione Tresinaro Secchia le attenzioni investigative si indirizzavano avuto riguardo ad un’Alfa Romeo di proprietà di un 25enne siracusano peraltro gravato da precedenti di polizia specifici in tema di truffa dello specchietto. Gli ulteriori sviluppi investigativi portavano ad identificare una 22enne siracusana solito accompagnarsi al 25enne. I due peraltro corrispondevano alla descrizione fornita dalla vittima in sede di denuncia. La prova del nove circa la loro responsabilità è stata fornita direttamente dalla vittima che in apposita seduta di individuazione fotografica riconosceva senza ombra di dubbio la coppia identificata dai carabinieri di Toano in coloro che l’avevano truffata. Alla luce di quanto accertato i due venivano denunciati alla Procura reggiana per il reato di truffa continuata.