Con la recente pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della delibera CIPE approvata lo scorso 22 dicembre i fondi del “Progetto integrato della mobilità bolognese” (PIMBO) sono definitivamente a disposizione del miglioramento del trasporto pubblico locale. Si tratta complessivamente di 255 milioni e 300 mila euro di cui 237 milioni sono risorse statali. Si chiude così l’annosa vicenda dei fondi ex Metropolitana di Bologna che non sono andati perduti ma, al contrario, sono rimasti a disposizione del territorio.
Il progetto approvato è basato sul potenziamento dell’interscambio modale tra il sistema di trasporto su ferro e quello su gomma, con l’obiettivo di migliorare l’offerta, di ridurre le emissioni di agenti inquinanti nell’atmosfera, di intervenire sulla sede stradale al fine di eliminare le situazioni che limitano la velocità commerciale e la regolarità del servizio di Trasporto Pubblico Locale. Allo stesso tempo, relativamente al trasporto pubblico su ferro, il progetto prevede l’eliminazione delle interferenze con la viabilità stradale della tratta urbana della linea del Servizio Ferroviario Metropolitano Bologna – Portomaggiore, ovvero l’interramento nella parte urbana dei binari (46 milioni di euro sul totale), oltre che interventi su alcune fermate SFM volti al miglioramento della riconoscibilità, della sicurezza e dell’accessibilità alle medesime.
Nello specifico il Progetto Integrato della Mobilità Bolognese riguarda lo sviluppo e l’ammodernamento della struttura del SFM tramite:
- il completamento del sistema delle fermate interne al Comune di Bologna con la realizzazione delle fermate mancanti Prati di Caprara e Zanardi, il completamento delle fermate Borgo Panigale Scala e San Vitale – Rimesse e l’adeguamento delle fermate San Ruffillo e Fiera;
- la realizzazione di opere di accessibilità alle fermate e di riconoscibilità delle medesime;
- l’eliminazione delle interferenze tra viabilità urbana e rete ferroviaria lungo la direttrice della linea SFM 2 Vignola – Bologna – Portomaggiore.
Inoltre il Progetto prevede la trasformazione del trasporto pubblico urbano bolognese con il completamento della rete filoviaria bolognese con la realizzazione delle opere stradali e di alimentazione elettrica, comprese le sottostazioni, e la fornitura di materiale rotabile filoviario.
Oltre alla Regione Emilia Romagna, alla Città Metropolitana di Bologna ed ai Comuni di Bologna e di Casalecchio di Reno, i soggetti coinvolti per la realizzazione del progetto sono RFI, Tper e FER.