“Nei prossimi giorni si procederà al rinnovo degli organismi dirigenti di Seta e con chi subentrerà proseguiremo nello sforzo di migliorare il servizio di trasporto pubblico e di renderlo attraente e competitivo rispetto all’utilizzo dell’auto privata”. Lo ha detto l’assessora alla Mobilità sostenibile del Comune di Modena Alessandra Filippi nella seduta del Consiglio comunale di giovedì 21 giugno durante la discussione relative all’azienda che gestisce il trasporto pubblico in città.
“Un impegno determinante che dovrà assumere sempre più l’Amministrazione – ha proseguito – sarà quello di assegnare un ruolo di primaria importanza nel sistema della mobilità al trasporto pubblico locale. Ruolo previsto nel Piano urbano della mobilità sostenibile (Pums) in fase di redazione e in sinergia con il futuro Piano urbanistico generale, nel quale ad esempio è prevista la realizzazione dell’hub intermodale nel vecchio scalo merci e di ulteriori corsie preferenziali dedicate a bus e filobus, l’individuazione dei poli di attrazione attuali e futuri per rendere efficiente il sistema, la condivisione con i Comuni limitrofi degli assi portanti degli spostamenti extraurbani sia su ferro che su gomma, l’individuazione di ulteriori parcheggi scambiatori ai margini della città, la predisposizione nell’ex sedime ferroviario della Diagonale di uno spazio per un eventuale sistema di trasporto collettivo oltre a quello per la mobilità dolce”.
L’assessora ha poi espresso l’urgenza di un rinnovo del parco mezzi di Seta: “Il crollo dei trasferimenti statali avvenuto con la finanziaria del 2010 è ancora oggi una delle cause principali della sofferenza in cui versa il trasporto pubblico locale. Nonostante i miglioramenti degli ultimi anni, Regioni e Comuni sono in difficoltà nell’offrire servizi e mezzi di qualità e l’età media dei mezzi di trasporto è di 12 anni contro i 7 della media europea. È quindi importante – ha aggiunto – capire quali saranno le risorse che vorrà investire sul trasporto pubblico il nuovo Governo nazionale”.
Filippi ha poi evidenziato che una delle componenti che incide sull’efficienza dei mezzi pubblici è la velocità commerciale dei mezzi, determinata dalla presenza di infrastrutture dedicate al trasporto pubblico e dalle condizioni del traffico veicolare, rispetto al quale “in prospettiva bisognerà andare nella direzione di una limitazione dell’utilizzo dell’auto privata”.
Filippi, ricordando il percorso avviato “verso un’ipotesi di fusione di aziende di trasporto pubblico di diversi territorio per renderle più competitive rispetto alle future gare per l’affidamento del servizio”, ha poi evidenziato che “occorre fare di più: le aziende non possono garantire investimenti senza risolvere le incertezze relative alle gare e all’assegnazione dei corrispettivi regionali, i cui valori sono fermi dal 2014 e i cui criteri di ripartizione tra i vari territorio non sono chiari. Da questo punto di vista – ha aggiunto – sia l’Amministrazione sia Amo stanno facendo e continueranno a fare pressing sulla Regione”.
VIA LIBERA AL RINNOVO DEL PATTO TRA I SOCI MODENESI
Verrà rinnovato il Patto tra i soci pubblici modenesi di Seta il quale prevede un meccanismo di concerto e condivisione per le nomine che, in base allo Statuto della società per il trasporto pubblico locale, spettano agli enti pubblici del territorio i quali rappresentano circa il 25 per cento degli azionisti della spa. In particolare, si tratta della nomina diretta del presidente del consiglio di amministrazione e di un sindaco supplente del collegio sindacale. Nell’assemblea dello scorso 28 maggio gli incarichi non sono stati rinnovati, semplicemente prorogati in attesa delle nomine.
Il Consiglio comunale di Modena, su proposta dell’assessora alla Mobilità Alessandra Filippi, ha approvato la nuova convenzione con il voto a favore di Pd, Art.1 – Mdp – Per me Modena, M5s e CambiaModena, astenuti FI e Lega Nord. Lo stesso provvedimento, che prevede gli strumenti per garantire un’adeguata rappresentanza anche ai soci minori dell’area modenese, in questi giorni è in discussione in tutti i Consigli comunali della provincia.
Si tratta di un rinnovo dello stesso Patto siglato nel 2011 in base al quale le decisioni vengono assunte in un’assemblea di coordinamento tra tutti gli enti locali; è poi il presidente della Provincia, previa intesa con i Comuni del territorio, a manifestarle agli organi della società.
Il Comune di Modena possiede l’11 per cento delle azioni di Seta, la Provincia circa il 7 per cento. La quota rimanente intorno al 7 per cento è suddivisa tra gli altri 46 Comuni del territorio provinciale.
“RILANCIO TPL E RIEQUILIBRIO CONTRIBUTI REGIONALI”
Sostegno e rilancio del trasporto pubblico locale modenese per risolvere la vertenza in corso, riappropriarsi di un servizio efficiente a favore dei cittadini e contribuire al miglioramento della qualità dell’aria. Ma anche l’apertura urgente del confronto sul riequilibrio dei riparti dei contributi provenienti dal Fondo nazionale per il trasporto pubblico locale tra i diversi ambiti a livello regionale, tenendo conto di nuovi parametri e superando la ripartizione storica.
Lo chiedono rispettivamente la mozione di Art.1 – Mdp – Per me Modena, illustrata da Vincenzo Walter Stella, e quella del Pd, illustrata da Diego Lenzini, approvate nella seduta del Consiglio comunale di giovedì 21 giugno, entrambe con il voto a favore della maggioranza, contrario di FI e Lega nord e con l’astensione di M5s e CambiaModena.
È invece stato respinto l’ordine del giorno presentato dal capogruppo di FI Andrea Galli che, alla luce dei frequenti incendi e problemi che hanno coinvolto mezzi Seta, chiedeva all’Amministrazione di procedere, “se non alle dimissioni di questa dirigenza già scaduta e in prorogatio, all’immediata nomina del successore del presidente di Seta e a non rinnovare il direttore generale”. Il documento ha ottenuto il voto a favore di FI e Lega nord, contrario della maggioranza e con l’astensione di M5s e CambiaModena.
La mozione di Art.1 – Mdp – Per me Modena chiede in particolare all’Amministrazione di agevolare la trattativa tra Seta, sindacati e lavoratori ponendosi l’obiettivo del raggiungimento di un accordo condiviso possibilmente entro la fine dell’anno e comunque in un tempo molto breve. Invita inoltre a confrontarsi con la Regione Emilia-Romagna, per chiedere un riequilibrio del fondo Tpl regionale riconosciuto ai territori provinciali serviti da Seta (Modena-Reggio Emilia-Parma), “molto penalizzante se raffrontato, ad esempio, con quanto riconosciuto a Bologna o a Parma”. Chiede inoltre a coinvolgere anche i parlamentari emiliano romagnoli per ottenere incrementi economici da destinare ai fondi del trasporto pubblico e a sollecitare Seta “affinché s’impegni a redigere una pianificazione degli investimenti finalizzata al rinnovo dei mezzi con bus ecologici, ad un razionale piano di incremento delle risorse umane e del circuito dei punti vendita dei biglietti multi corse”. Inoltre, la mozione approvata domanda di “valutare l’eventualità di coinvolgere una figura terza dialogante con i rappresentanti dei lavoratori e l’azienda, che faccia da mediatore e agevoli lo sblocco del contenzioso in atto nell’interesse di chi lavora, di chi dirige e dei cittadini”. Il documento chiede infine di sviluppare, “tramite la propria struttura tecnica e con il supporto di Amo e della stessa Seta, progetti che agevolino e razionalizzino la viabilità del Tpl cittadino e provinciale (corsie preferenziali, rete di impianti semaforici, aggiornamenti al PUG ecc.) ponendosi come obiettivo un trasporto pubblico sempre più attrattivo per gli utenti ed altamente eco-sostenibile”.
La mozione del Pd, in particolare, chiede di “promuovere ogni azione volta a determinare dal prossimo anno 2018 una prima correzione e in termini più definiti, per gli anni successivi, nuovi riparti da assicurare tramite il prossimo Atto di indirizzo e coordinamento dell’Assemblea legislativa, per il riparto dei finanziamenti per i servizi di trasporto pubblico locale”. Il documento domanda, tra l’altro, di “fare quanto possibile, in qualità di socio di Seta per allentare le tensioni tra vertici aziendali e rappresentanze sindacali”, di sollecitare “risposte chiare ed esaustive sugli episodi che hanno visto incendiarsi diversi automezzi nel bacino modenese e a pretendere un piano di miglioramento per evitare che certi episodi possano ripetersi”, di sostenere l’Azienda nella richiesta di fondi per l’adeguamento del parco automezzi e di verificare insieme alla stessa e ad Amo come intervenire per migliorare l’attuale piano. La mozione chiede inoltre di dare massima rilevanza al Tpl nella stesura del nuovo Piano urbanistico generale, di richiedere con forza al Governo un aumento del fondo per l’acquisto di nuovi automezzi e di valutare “un rinnovamento del Consiglio e della direzione dell’azienda in occasione delle nuove nomine, anche al fine di favorire un cambiamento del clima interno e delle relazioni industriali e contribuire alla qualificazione del servizio Tpl modenese”.
DALL’ISPEZIONE NESSUNA SITUAZIONE DI PERICOLO
L’attività di accertamento dell’Ispettorato territoriale del lavoro di Modena in Seta, gli episodi di incendio di mezzi che si sono verificati in poco tempo e la realizzazione di bagni di servizio al personale presso i capolinea. Sono state diverse le interrogazioni cui hanno risposto l’assessora alla Mobilità sostenibile Alessandra Filippi e l’assessore ai Lavori pubblici Giulio Guerzoni.
Rispondendo alle interrogazioni della consigliera Elisabetta Scardozzi del M5s e di Andrea Galli di FI sugli esiti della visita ispettiva dell’Ispettorato territoriale del Lavoro di Modena in Seta, l’assessora ha riportato le informazioni fornite dall’azienda.
In particolare ha spiegato che l’attività di accertamento ha riguardato il periodo dall’1 gennaio 2016 al 30 settembre 2017 e “non ha fatto rilevare formalmente situazioni non adeguate o pericolose per lo stato psicofisico dei dipendenti. L’entità delle sanzioni comminate a Seta è pari a circa 5 mila 200 euro e l’Ispettorato del lavoro non ha ritenuto sottodimensionato o meno l’organico del personale autista”.
Filippi ha spiegato in particolare che “le irregolarità individuate sono state relative al superamento delle ore straordinarie ammesse per due persone su 403 dipendenti e il superamento della media settimanale delle 48 ore in alcuni periodi dell’anno per 11 persone, di cui tre hanno superato la media rispettivamente per 8 minuti, 35 minuti e 43 minuti. Rispetto al riposo settimanale – ha proseguito – la violazione accertata non riguarda il mancato rispetto del numero di riposi minimo annuale, ma l’erronea applicazione della norma, con il superamento dei 12 giorni lavorativi consecutivi. La violazione relativa al superamento del periodo continuativo di guida ha infine riguardato il turno di lavoro domenicale/festivo programmato erroneamente sulla base di una prassi consolidata. Il turno è stato regolarizzato, a seguito della segnalazione di una organizzazione sindacale, già prima della visita ispettiva”.
Rispondendo ad altre tre interrogazioni, presentate dalla consigliera Scardozzi del M5s, dal consigliere Galli di FI e dalla consigliera Grazia Baracchi del Pd, sulla sicurezza dei mezzi di Seta, l’assessora ha ripercorso gli episodi di incendi e avaria dei bus che si sono verificati.
“Sugli accadimenti – ha spiegato – sono state attivate verifiche interne, anche perché tutti i bus coinvolti avevano subito interventi di manutenzione programmata. Nell’ultimo anno (2017) le risorse investite per la manutenzione di tutto il parco mezzi di Seta supera i 10 milioni, di cui oltre 4 milioni sono stati impiegati per i mezzi del bacino modenese. In alcuni casi – ha precisato Filippi – le condizioni del bus, dopo l’evento, non hanno permesso di individuare con certezza le cause di innesco dell’incendio, ma nella quasi totalità dei casi, il fenomeno ha origine dal vano motore che risiede nella parte posteriore del veicolo. Anche la tipologia dei mezzi coinvolti è diversa per età, tipologia e costruttore, quindi non è possibile individuare con certezza una difettosità ripetuta”. L’assessora ha inoltre evidenziato che le segnalazioni di avaria sono state 469 nel 2017 e 215 per i primi cinque mesi del 2018. “Si ritiene che Seta – ha aggiunto –sia adeguatamente strutturata per far fronte al disagio arrecato da eventuali situazioni di avaria dei mezzi, sia per quanto concerne il personale addetto alla manutenzione, sia per quanto riguarda il numero e la tipologia dei mezzi di scorta”. Filippi ha inoltre precisato che “a partire dal 2016 l’azienda ha attuato una politica di rinnovamento del parco mezzi nei tre bacini e che al termine del 2018 i mezzi acquistati saranno 160, 71 nel modenese di cui 38 nuovi. È difficile – ha aggiunto – fare un ragionamento sugli investimenti nei tre bacini senza considerare le necessità e urgenze di ciascuno di essi. Non possono essere utilizzate logiche differenti da questa”.
L’assessora ha quindi ricordato che al 31 maggio, dei 352 mezzi di Seta, 62 sono a metano (57 urbani), 106 Euro 2 (20 urbani), 76 Euro 3, 7 Euro 4, 81 Euro 5 e 20 Euro 6, con un’età media di 12,4 anni, mentre i filobus sono 21 con un’età media di 17,4 anni. La previsione al 31 ottobre è di eliminazione dei 20 bus Euro 2 urbani che saranno sostituiti con mezzi a metano. “Tutti i finanziamenti pubblici per l’acquisto di nuovi mezzi – ha spiegato Filippi – in Emilia Romagna sono erogati dalla Regione, che stabilisce una media del 50 per cento circa per autobus. Risorse assolutamente insufficienti per mantenere un livello di vetustà della flotta adeguato”.
Rispondendo a un’altra interrogazione del consigliere Galli, che chiedeva se il neoassessore avrebbe completato l’opera promessa dal precedente assessore relativa ai bagni ad uso del personale viaggiante di Seta, infine, l’assessore ai Lavori pubblici Giulio Guerzoni ha precisato che “AMo, l’Agenzia per la Mobilità, su incarico del Comune di Modena, ha già affidato l’esecuzione dei cantieri per il riallestimento di due capilinea del trasporto pubblico urbano della città. I lavori – ha proseguito – il cui inizio è previsto entro il 30 giugno, partiranno dallo spostamento del capolinea attuale di via Repubblica di Montefiorino con la contestuale installazione di un nuovo servizio igienico prefabbricato. Al completamento del primo cantiere – ha proseguito – la stessa impresa passerà all’installazione del secondo bagno prefabbricato presso il terminal di via Leonardo Da Vinci. La fine lavori, per un importo complessivo di 55 mila euro per le opere civili finanziati da Amo e di ulteriori 35 mila euro liquidati da Seta per l’acquisto delle strutture prefabbricate, è prevista per la ripresa del servizio scolastico”.