La vittoria numero 230 della Ferrari, la nona per Sebastian Vettel con la Scuderia (48esima in carriera) è arrivata agli antipodi, al termine di una gara indimenticabile per le emozioni e il perfetto lavoro di squadra messo in atto dal Team. Partito terzo, Seb ha sfruttato al massimo la neutralizzazione della gara per sbucare dai box davanti a Hamilton, mentre Kimi Raikkonen, che partiva secondo, ha completato il podio australiano con la terza posizione, resistendo benissimo all’assalto finale di Ricciardo. La Scuderia si trova in testa alle due classifiche mondiali (piloti e costruttori) con 25 e 37 punti rispettivamente.
Splende il sole e c’è vento fonte all’Albert Park per la partenza, alle 16:10 locali. L’asfalto sulla griglia ha poco grip, ma i nostri scattano bene e anzi Kimi, dalla seconda posizione, va a insidiare Hamilton, mentre Seb è terzo. Siamo a Melbourne e le posizioni, si sa, qui restano spesso invariate, nonostante la tripla zona di attivazione del DRS, una novità per la F.1. Anche i parziali sul giro sono simili, e al 9. Passaggio le due SF71H spingono forte: prima Kimi e poi Seb segnano il giro veloce. Raikkonen riduce il distacco dalla testa, ma bisogna anche amministrare la gara aspettando i cambi gomme.
E il primo pit-stop arriva alla fine del 18. Giro: Kimi va ai box come pianificato, i meccanici non si muovono fino all’ultimo momento, vanno su le mescole Soft (in sostituzione delle Ultra) e il pilota esce tranquillamente davanti alle due ottime Haas. Gli avversari reagiscono richiamando Hamilton, con la stessa scelta di pneumatici. Sebastian si ritrova così al comando del GP e aumenta un po’ il ritmo. Il momento della sosta ai box, per lui, arriva al termine del 26esimo giro, proprio mentre viene attivata la Virtual Safety Car (Grosjean si è fermato sul tracciato).
La scelta tattica paga: Seb sfrutta al massimo la zona prima della linea di Safety Car ed esce davanti a Hamilton! Al box parte, spontaneo, un piccolo applauso. “Grande squadra”, si complimenta Maurizio alla radio. Ma non siamo nemmeno a metà gara. Subito dopo appare il segnale della Safety Car, quella vera. Che rimane in pista fino al giro 31 compreso: tutti i piloti di vertice montano le stesse gomme Soft – quelle di Seb hanno sei giri di meno – e alla ripartenza non ci sono sorpassi.
Sarà battaglia, con il DRS a disposizione, ma Seb tiene duro e segna il giro veloce al 34esimo. Kimi intanto deve difendere la terza posizione da Ricciardo, che ha neutralizzato il distacco grazie alla safety car. Davanti, la lotta è sul filo dell’attivazione dell’ala mobile: chi sta dietro può usarla, ma girando in scia rischia il surriscaldamento. Hamilton non molla e Sebastian risponde con il giro più veloce (45esimo). L’avversario lo bracca al punto di perdere l’avantreno in frenata e lascia giù quasi due secondi. E Seb? “Le gomme vanno molto bene”, commenta calmo alla radio.
Ultimi cinque giri, Seb guadagna un po’ di terreno, mentre Kimi ha un margine di meno di due secondi da gestire, ma può anche avvicinarsi a Hamilton, che ha perso ritmo. L’ultimo giro è da spasimo, Finisce così, primo e terzo. Stavolta, scusate, il sorriso in faccia ce lo abbiamo noi.