L’Emilia-Romagna cambia musica. Nuovi incentivi a progetti di rete, in particolare per far crescere i locali della musica dal vivo e dare opportunità ai giovani e alla loro creatività, nuove imprese, formazione ad hoc per il settore musicale, con profili professionali finora non previsti e incentivi in particolare alle associazioni di scuole di musica, di bande e cori con basi associative ampie e diffuse. E l’istituzione della Music Commission, per attrarre e sostenere produzioni musicali nel territorio emiliano-romagnolo. Sono le principali novità della legge “Norme in materia di sviluppo del settore musicale”, prima in Italia nel suo genere, approvata all’unanimità dall’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, che punta a rafforzare il sistema musicale regionale e dare un’impronta trasversale e innovativa al comparto. A sostegno della norma è già stato stanziato 1 milione di euro, 500 mila euro per il 2018 e altrettanti per il 2019, col proposito di aumentare già nei prossimi bilanci le risorse destinate all’applicazione del provvedimento e alla realizzazione dei progetti.
Dopo la legge sul cinema, che sta già dando buoni frutti, il testo che costituisce un altro passo avanti per raggiungere gli obiettivi fissati dall’assessore alla Cultura, Massimo Mezzetti, e dal presidente della Giunta, Stefano Bonaccini, da realizzare nel corso della legislatura, per promuovere e sostenere le industrie culturali e creative dell’Emilia-Romagna.
Per quanto riguarda il settore musicale, l’Emilia-Romagna, secondo i dati Siae, si colloca al secondo posto fra le regioni italiane per numero di concerti, con 4.106 spettacoli, e al quarto posto per numero di spettatori (1.046.412) e spesa del pubblico (un incasso di oltre 25 milioni di euro). La regione si distingue inoltre per la presenza di numerosi operatori, circa 5000, tra artisti e professionisti, e 496 imprese censite nel 2016 (Rapporto “Io sono cultura” 2017 – Fondazione Symbola), oltre il 30% delle quali con sede in provincia di Bologna, tra associazioni, fondazioni, società e cooperative, che si occupano di educazione, formazione, produzione, diffusione, promozione e ricerca, in ogni genere o tendenza, dalla musica antica all’elettronica.
La legge crea nuove opportunità imprenditoriali e occupazionali, propone nuove qualifiche e figure professionali per un mondo in continua evoluzione come quello della musica e promuove una rete dialogante fra più soggetti qualificati (pubblici e privati) per favorire l’alfabetizzazione musicale attraverso l’offerta formativa, integrando quella di scuole e accademie. Intende inoltre sviluppare la creatività giovanile, offrendo nuove risorse a favore della ricerca e dell’innovazione, per la nascita e lo sviluppo di nuove imprese e per la loro internazionalizzazione. Promuove infine l’esecuzione della musica contemporanea originale dal vivo. Le azioni e le strategie verranno definite con un programma triennale proposto dalla Giunta e varato dall’Assemblea legislativa.
“Abbiamo lavorato insieme a tutti soggetti regionali per una legge, prima in Italia, che potrà far crescere ancora di più il settore musicale in Emilia-Romagna- afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini- muovendoci in una logica di sistema e perseguendo un obiettivo su tutti: premiare la creatività e l’originalità dei progetti per alzare l’offerta musicale e, con essa, favorire la crescita e la creazione di nuova occupazione in un comparto ad altro tasso di innovazione. Un’altra conferma di come fin dall’inizio abbiamo voluto investire con decisione sulla cultura, invertendo la tendenza: a fine legislatura, infatti, avremo triplicato le risorse ad essa destinate”.
“Dopo la Legge regionale sul Cinema- ha commentato l’assessore alla Cultura, Massimo Mezzetti-, introduciamo con questa normativa forme di sostegno inedite per rafforzare e rilanciare il settore, creando nuove opportunità. Come abbiamo sempre sostenuto, con la cultura si vive, si può produrre reddito, e strumenti come questa nuova Legge sono indispensabili per favorire queste forme di sviluppo culturale ma anche economico e sociale”
Percorso partecipato per una legge condivisa
Oltre a ricondurre ad un unico testo normativo il complesso delle misure sul settore, la nuova legge integra le diverse programmazioni settoriali, potenziando gli interventi esistenti e introducendo nuovi strumenti solo dove necessario, per far crescere la filiera della produzione musicale.
Il testo giunge a compimento dopo un percorso partecipato con le realtà musicali regionali, avviato all’inizio di giugno e conclusosi a settembre, che ha visto la realizzazione di 7 iniziative: due giornate pubbliche e cinque incontri con associazioni di categoria, locali e festival di musica dal vivo, etichette discografiche, assessori alla Cultura e Politiche giovanili dei Comuni della regione (superiori ai 15.000 abitanti), locali, rassegne e festival jazz, soul e blues, coinvolgendo oltre 200 persone. Per favorire il dialogo e la partecipazione sulla legge è stato aperto anche un forum sul portale regionale, che ha portato anche a una decina di osservazioni e di proposte.
Nuovi incentivi alle associazioni scuole di musica, bande e cori ‘ampie e diffuse’
Un primo intervento per lo sviluppo del settore musicale riguarda gli incentivi sul sistema formativo ed educativo. La musica come linguaggio universale può costituire un primo fattore di sviluppo della cultura delle nuove generazioni ed essere un elemento di integrazione nella società multiculturale. Per questo, il sostegno da tempo assicurato ai corsi di alfabetizzazione organizzati dalle scuole di musica, dalle bande e dai cori grazie alla Legge regionale 13/99 (Norme in materia di spettacolo) con questo provvedimento viene opportunamente definito come intervento prioritario di qualificazione del sistema educativo e formativo e di promozione della cultura musicale. Beneficiari in particolare sono le associazioni di scuole di musica, di bande e cori con basi associative ampie e diffuse.
Nuove figure professionali
Il rigger (tecnico delle lavorazioni in quota), il tecnico organizzazione eventi, il musicista strumentista, il performer (tecnico delle arti scientifiche). Sono le nuove figure professionali che vanno a integrare le qualifiche del sistema regionale e contribuiscono a sviluppare a valorizzare le competenze professionali per il mercato del lavoro. La Regione ha avviato da tempo questo percorso con gli operatori pubblici e privati e continuerà a farlo, per rispondere in modo puntuale ad un comparto sempre in evoluzione, con corsi professionali sempre più mirati alle esigenze delle imprese.
Sostegno alla musica contemporanea: contributi soprattutto ai giovani autori
La legge sostiene la produzione e la fruizione della musica contemporanea e originale dal vivo, in particolare italiana, anche di matrice popolare, sia con contributi a percorsi di tutoraggio, supporto produttivo e promozionale dei nuovi autori, sia incentivando l’esecuzione della musica originale dal vivo. I contributi andranno in particolare a progetti a valenza regionale di ricerca, promozione dei nuovi autori e della creatività (in particolare giovanile); e per la valorizzazione anche ai fini turistici di circuiti locali e reti di festival ed infine per la circuitazione degli artisti e dei complessi musicali della regione nei locali e nei festival dal vivo (anche all’estero).
Nasce la Music Commission: attrarre nuove produzioni in Emilia-Romagna
Viene istituita la “Music Commission”, con l’obiettivo di sviluppare una comunicazione integrata e coordinata di tutte le opportunità e le offerte educative, formative, professionali, imprenditoriali, di circuitazione e di sostegno agli autori e in generale per le iniziative realizzate in attuazione della legge. Inoltre, ha l’intento di attrarre e supportare le produzioni musicali e di video musicali sul territorio regionale.