A fronte dei puntuali disservizi che si verificano al primo evento atmosferico di un certo rilievo, i recenti aumenti delle tariffe autostradali potrebbero sembrare comici. Invece si tratta di un provvedimento tragico per una categoria, quella dell’autotrasporto, che sembra avere una sola certezza: gli incrementi quasi annuali dei pedaggi, a fronte di miglioramenti nella qualità dei servizi che rimangono spesso solo sulla carta. Ecco perché chiediamo fermamente al Governo di revocare immediatamente gli aumenti delle tariffe autostradali riconosciuti ai concessionari”. Lo dichiara il presidente della CNA Fita di Modena, Gianni Righetti (foto).
“Le associazioni degli autotrasportatori professionali, cui non è riconosciuta voce in capitolo, di fatto sono autentici figli di un dio minore che devono solo pagare e tacere. Eppure, nei costi di un’azienda di autotrasporto di merci per conto terzi, i pedaggi autostradali, con un impatto di circa il 10 per cento, rappresentano la terza voce di costo dopo personale e carburante. Un vettore che esegue trasporti di linea nazionali effettua oltre il 70% della sua percorrenza annua su autostrade a pedaggio”.
“E’ venuto il momento – sottolinea Righetti – di aggiornare le modalità di adeguamento annuale delle tariffe, un meccanismo sostanzialmente automatico in vigore dal 2007, per tenere conto in maniera più appropriata della qualità del servizio reso dai concessionari. Continuiamo a registrare, infatti, l’inadeguatezza della rete autostradale italiana. La dimostrano la velocità media, tra le più basse d’Europa, i disagi che si ripercuotono sugli utenti a ogni precipitazione nevosa, la mancanza di aree di sosta e di servizi di assistenza appropriati, la cattiva manutenzione delle strutture e del manto autostradale”.