SETA esprime rammarico per lo sciopero di 24 ore indetto, per il prossimo 16 ottobre, dalle organizzazioni sindacali regionali di categoria. Si tratta di una azione ingiustificata e sproporzionata rispetto alle problematiche oggetto del confronto, che produrrà disagi ai cittadini e penalizzerà i lavoratori, inutilmente. L’esasperazione dei toni e gli attacchi personali da parte di rappresentanti sindacali servono solo a offuscare la genericità della piattaforma e a nascondere la concretezza delle proposte avanzate dall’Azienda, nonché dell’impegno svolto dal C.d.A. per rafforzarla, migliorando il servizio.
SETA come sempre è disponibile a discutere nel merito le questioni, sulla base di dati puntuali, proposte precise e sostenibili sul piano economico e organizzativo.
Prendiamo atto che per la rappresentanza sindacale l’armonizzazione dei diversi contratti di lavoro aziendali oggi esistenti, necessaria a creare maggiore equità tra i lavoratori e più efficienza del servizio, non è più una priorità. Alla proposta di mediazione avanzata dall’Azienda lo scorso 30 marzo si è infatti risposto ribadendo l’applicazione di contratti vecchi di decenni. Su quella base sono state avanzate richieste, in particolare per il bacino di Modena, che il C.d.A. ha ritenuto insostenibili sul piano economico, comportando a regime oneri iniziali per oltre 880 mila euro, che si aggiungono ai 2 milioni del costo del nuovo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, che l’Azienda sta puntualmente applicando.
Tra il 2014 e il 2016 il costo del personale è passato da 43,6 a 45,9 milioni di euro, ed aumenterà ancora nel 2017 e nel 2018 a fronte di una produzione e di corrispettivi pubblici invariati; quindi con un calo significativo di produttività. L’equilibrio contabile dell’Azienda è legato ad una pluralità di fattori, diversi dei quali (es.: costi del carburante) non direttamente gestibili. I bilanci di SETA sono pubblici e accessibili, chiunque intende commentare le vicende aziendali può meglio documentarsi leggendoli. Potrà così anche verificare gli impegni assunti in termini di investimenti per il rinnovo della flotta: ci limitiamo a segnalare gli oltre 150 nuovi bus immessi complessivamente in servizio tra il 2016 ed il 2017.
Come più volte ribadito SETA, in sede di revisione del piano Industriale e di formazione del budget 2018 conferma l’impegno, già sostenuto nel 2016 e nel 2017, di rafforzare ulteriormente il quadro occupazionale, compatibile con le risorse disponibili, per migliorare ulteriormente le condizioni di lavoro e il servizio, su cui pesano i comportamenti di una minoranza di lavoratori. Le assenze e la scarsa responsabilità di pochi gravano sul lavoro della grande maggioranza del personale, che con professionalità e impegno assicura la continuità del servizio pubblico.
Anche per questo SETA è inoltre impegnata a individuare risorse aggiuntive per finanziare il sistema incentivante, integrando l’aumento del 25% già introdotto nel 2016, al fine di premiare in misura maggiore chi lo merita. Se verrà erogato il premio di produzione – ed in quale misura – dipenderà dai livelli di produttività che insieme sapremo recuperare, facendo qualche passo avanti in direzione della integrazione dei modelli organizzativi del lavoro nei diversi bacini.
Seppure, come temiamo, le ragioni dello scontro sono da ricercare in altre questioni, invitiamo tutti a stare al merito dei problemi, che intendiamo affrontare per trovare le soluzioni possibili.