Nuovo sciopero dei lavoratori del trasporto pubblico locale dell’azienda Seta lunedì 16 ottobre.
Prosegue la complicata vertenza con una nuova azione di lotta che prevede lo sciopero di 24 ore, ovvero per l’intera giornata, con il rispetto delle fasce di garanzia.
Lo sciopero è stato deciso a livello regionale dai sindacati Filt/Cgil, Fit/Cisl, Uiltrasporti, Ugl/Fna, Faisa/Cisal e coinvolge i lavoratori dei tre bacini di Seta Modena, Reggio Emilia e Piacenza.
E’ prevista anche una manifestazione in piazza Grande davanti al Municipio dalle ore 10 alle 11.30. L’auspicio è quello di sensibilizzare il Comune di Modena, in quanto socio di Seta, affinché si faccia parte attiva per favorire la riapertura del dialogo tra le parti e un accordo condiviso di armonizzazione contrattuale.
La nuova azione di lotta, che fa seguito a quella del 5 ottobre, si è resa necessaria per la continua sordità della direzione aziendale di Seta alle richieste di lavoratori e sindacati. Viene infatti contestato l’atteggiamento arrogante e scorretto della stessa direzione culminato con una lettera inviata a lavoratori e abbonati in cui la stessa direzione di Seta si sostituisce alle parti sindacali nell’informare sui contenuti dell’armonizzazione contrattuale dei tre bacini, dando anche informazioni mai discusse con le organizzazioni sindacali.
I sindacati e i lavoratori accusano la direzione aziendale di continuare a non rispettare gli accordi nazionali e di secondo livello.
In particolare, la direzione aziendale ha tolto unilateralmente i tempi accessori dai turni senza confronto con le organizzazioni sindacali, ai lavoratori neo-assunti è stata assegnata la doppia residenza di servizio che li obbliga a gravose trasferte a loro carico, l’azienda ha assegnato d’imperio dei lavoratori, contro la loro volontà, a gruppi di lavoro sulle prestazioni flessibili.
Tutti i giorni si legge di disservizi del trasporto pubblico – bus sovraffollati, ritardi o corse in anticipo, mezzi obsoleti – e a fronte di ciò sindacati e lavoratori chiedono all’utenza di comprendere le ragioni della mobilitazione, che è anche finalizzata al miglioramento del servizio stesso. Si chiedono infatti maggiori investimenti su corse aggiuntive in determinate fasce orarie e una reale riorganizzazione dei carichi di lavoro che sia compatibile con le esigenze dell’utenza, e anche nuove assunzioni visto che si sta lavorando sottorganico, a fronte di bilanci in positivo da 5 anni a questa parte.