“Anche le strutture private che forniscono servizi socio assistenziali per la Terza Età devono sottoscrivere il contratto collettivo di lavoro con le associazioni sindacali maggiormente rappresentative”.
Il Presidente dell’Unione dei Comuni del Distretto Ceramico Claudio Pistoni , in questo modo, interviene sul caso del rinnovo del Contratto Collettivo Anaste 2017-2019 avvenuta con altre sigle sindacali non rappresentative e totalmente estranee al settore lavorativo.
“Su segnalazione delle dei sindacati confederali maggiormente rappresentativi, Cgil-Cisl-Uil, abbiamo appreso che, anche in provincia, alcune strutture private stanno adottando un contratto di lavoro che non è sottoscritto con i sindacati maggiormente rappresentativi, ma con sigle che, nella migliore delle ipotesi, sono estranee al settore dell’assistenza agli anziani.
Una procedura che, alla luce della delibera della regione Emilia Romagna n°1047 del 17 luglio, ne mette a repentaglio l’accreditamento.
Il Contratto collettivo sottoscritto – prosegue il Presidente dell’Unione – è decisamente peggiorativo rispetto alla parte normativa del Contratto precedente, con alcuni elementi che rappresentano un vero e proprio colpo di mano, formalizzando la riduzione (e in alcuni casi la cancellazione) di diritti sindacali e dei lavoratori ormai consolidati già a partire dal secondo dopoguerra. Il contratto dimezza i permessi retribuiti, incrementa l’orario settimanale di lavoro, dimezza o cancella la retribuzione dei periodi di malattia a 120 giorni, esponendo tantissimi lavoratori alla possibilità di licenziamento, introduce il periodo di comporto per gli infortuni, non prevede la figura professionale dell’Operatore Socio-Sanitario, tanto per fare alcuni esempi; mettendo in questo modo a repentaglio non solo la qualità del lavoro svolto dai singoli operatori ma, di conseguenza, la qualità stessa del servizio erogato”.