L’associazione dei familiari delle vittime della Strage della stazione di Bologna ha lasciato l’aula del consiglio comunale di Bologna prima che il ministro Gian Luca Galletti, in rappresentanza del Governo, prendesse la parola. “Non abbiamo niente contro Galletti – ha detto il presidente Paolo Bolognesi – ma rappresenta un governo scorretto”.
“Questa è la giornata del ricordo, non delle polemiche: Bologna e Italia rinnovano il loro sdegno, l’unità della nostra comunità è la cosa più preziosa, questo deve essere un momento per unirci”. Così il ministro Galletti ha risposto all’Associazione dei familiari. “Per guardare avanti – ha detto Galletti – non dobbiamo dimenticarci di rivolgere lo sguardo a 37 anni fa, quello che accadde è un monito per tutti noi. Bologna è una città con anticorpi democratici. Ci sarà un ricordo perenne di quella tragedia per onorare memoria e verità”.
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Non c’è stata nessuna polemica. Io pretendo il rispetto delle posizioni che si assumono, perché la critica è una cosa, mentre il voler attribuire ad altri superficialità valutativa francamente non mi sembra una cosa corretta, quando poi l’impegno dell’ufficio c’è stato”. Lo ha detto il procuratore di Bologna Giuseppe Amato, lasciando Palazzo D’Accursio. Amato è stato presente alla prima parte della cerimonia, poi non si è unito al corteo: “Il sindaco – ha detto – mi ha invitato, la memoria delle vittime va assolutamente rispettata, il ruolo istituzionale che noi abbiamo ci imponeva di esserci e io ci sono stato molto volentieri”.