Ha fatto sicuramente un’ottima impressione ed ha mostrato il piglio imprenditoriale che gli è riconosciuto, nell’affrontare la traduzione in pratica del programma su cui è stato eletto alla presidenza del Consorzio di tutela del Parmigiano Reggiano. Nicola Bertinelli nella serata di ieri è stato in sede di Cia – Agricoltori Italiani di Reggio Emilia per un incontro (molto partecipato) con la Direzione provinciale dell’organizzazione.
Un incontro cordiale che ha visto numerosi interventi e spunti di discussione per quanto riguarda la valorizzazione del Re dei formaggi, ma anche una festa (con brindisi finale) per un associato Cia (Bertinelli è iscritto alla confederazione di Parma), che infatti ha esordito nel suo intervento dichiarando di sentirsi a casa propria.
Introdotto dal presidente provinciale Antenore Cervi, Bertinelli ha dato il senso del ritmo con cui i nuovi organismi che dirigono il Consorzio si stanno muovendo: due mesi di tempo per tradurre in azioni le indicazioni programmatiche su cui il nuovo presidente ha riscosso unanime consenso; la rinuncia alla facoltà di attuare senza comunicazione agli organi dirigenti azioni con spesa fino a 100mila euro, ora tutte le iniziative passeranno dall’esecutivo, dando quindi il segno di una gestione ‘di squadra’; l’accelerazione sull’innovazione, con la decisione presa proprio la stessa mattina di dare il via alla sperimentazione sui robot di stalla, che durerà due anni.
Tema su cui ha molto calcato la mano Bertinelli è la distintività del prodotto Parmigiano Reggiano, una Ferrari dei formaggi, che come tale va presentata in Italia ed all’estero. Sull’export che si vuole aumentare fino al 50% della produzione, ha ricordato le potenzialità di alcune aree su cui si punterà fortemente; ad esempio, l’accordo Ceta consentirà di quadruplicare l’importazione in Canada dei formaggi europei, un’opportunità che il Parmigiano Reggiano deve saper cogliere. Compito del Consorzio – secondo il presidente – è di creare le condizioni perché le imprese abbiano nuovi spazi di mercato, assorbendo gli aumenti produttivi e mantenendo prezzi remunerativi.
Cervi, nell’introdurre l’ospite, ha ricostruito le fasi che hanno portato alla sua candidatura, sostenuta fin dall’inizio dalle Cia territoriali, che ha trovato piena condivisione nella sezione del Consorzio di Parma. Le cose sono andate diversamente alla sezione di Reggio, dove ad un accordo di programma non ha corrisposto un accordo sul candidato (Bezzi, che Cia non ha condiviso). La nascita quindi di una seconda lista ha portato poi i produttori ad esprimere a maggioranza una preferenza per un’impostazione non calata dall’alto; una frattura sulla quale è opportuno che le diverse rappresentanze svolgano una riflessione seria ed approfondita.