“Ho voluto scrivere questo libro perché credo che oggi le donne nella Chiesa non abbiano ancora il posto che si meritano. In fondo tutte le volte che c’è la visibilità della Chiesa in varie manifestazioni si vedono soltanto degli uomini. C’è da chiedersi come è possibile visto che le donne sono la metà dell’umanità e della Chiesa”. Così Enzo Bianchi – fondatore della comunità monastica di Bose, ora priore “emerito” – spiega cosa lo ha spinto a scrivere il suo ultimo libro “Gesù e le donne”, di cui parla domenica 26 marzo alle 17.30 al pubblico del BPER Forum Monzani a Modena.
La vita di una donna in Israele, al tempo di Gesù, non era facile. Ogni mattina l’ebreo osservante recitava, e recita tuttora, questo ringraziamento: “Benedetto il Signore che non mi ha creato né pagano, né donna, né schiavo”. Il libro parte da questa constatazione: la donna era una presenza nascosta, afona nella società, la sua vita era dedicata alla famiglia, al marito, ai figli, e veniva amata e venerata per la sua sottomissione, per le virtù domestiche e finché restava al “suo” posto: il posto stabilito dagli uomini. Enzo Bianchi attraversa i vangeli sinottici e il quarto vangelo, il vangelo secondo Giovanni, recuperando e rinarrando per noi le vicende emblematiche che riguardano il rapporto di Gesù con le molte donne incontrate nella sua breve vita; donne con cui non scorre parentela di sangue, né legami di diritto, ma frutto di incontri, ospiti generose, pubbliche peccatrici, madri in lutto, bambine ammalate e adulte innamorate. Sciolte da convenzioni, queste donne di Gesù, stanno «di fronte» a lui e interagiscono con lui sul piano di una pari e libera dignità.
Infoline: BPER Forum Guido Monzani, tel. 059 2021093