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LiberaMENTE in gioco: entra nel vivo il progetto distrettuale di contrasto alle ludopatie

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Con il finanziamento della Regione Emilia-Romagna, entra nel vivo il progetto “LiberaMENTE in gioco” che ha visto Fiorano Modenese, Formigine, Maranello e Sassuolo fare fronte comune nella lotta alla dipendenza da gioco d’azzardo patologico.

Principale misura prevista, la collaborazione con oltre 50 esercizi commerciali insediati nel territorio che hanno aderito (o manifestato interesse a farlo  a breve) al marchio “Slot FreeER”, voluto dalla Regione per quei titolari che rinunciano a installare apparecchiature in grado di corrispondere vincite in denaro. In alcuni casi, sono previste anche agevolazioni conseguenti in tema di fiscalità locale. L’elenco degli aderenti alla campagna sarà divulgato nelle prossime settimane, quando sarà anche consegnata loro la vetrofania che evidenzierà l’assenza di “macchinette” all’interno del locale. Il progetto prevede poi iniziative di animazione, formazione e sensibilizzazione verso il fenomeno delle dipendenze da gioco d’azzardo patologico, nonchè promuovere il gioco “sano” come occasione di crescita e apprendimento per tutti gli individui.

Il progetto, che si collegherà al lavoro dei tavoli distrettuali sui sani stili di vita, su famiglie, infanzia, adolescenza e scuola, intensificherà le sue iniziative durante la settimana connessa alla Giornata Mondiale del Gioco del 28 maggio, con laboratori, animazione, giochi urbani, conferenze.

“Mi preme ringraziare tutti gli assessori e i tecnici coinvolti nel progetto – afferma Maria Costi, presidente dell’Unione – Ringrazio anche gli esercenti che grazie a questo progetto rinunciano ad installare videopoker e slot machine, nella consapevolezza che la loro scelta contribuisca anche ad aumentare il livello di sicurezza del territorio”.

“Dobbiamo costruire più consapevolezza nei nostri cittadini sulla pericolosità del gioco d’azzardo e sulle patologie che ne possono conseguire – chiosa l’assessore ai servizi sociali dell’Unione Francesco Tosi – ma è impossibile farlo senza proporre una visione alternativa, una cultura del gioco consapevole e responsabile che rappresenta quindi uno strumento formidabile per la crescita personale”.