I sindacati trasporti Filt/Cgil, Fit/Cisl, Uiltrasporti, Ugl/Autoferrotranvieri e Faisa/Cisal di Modena sono ancora una volta a denunciare lo stato di crisi in cui versa il Trasporto Pubblico Locale modenese.
“Già in tempi non remoti avevamo sottolineato la necessità di intervenire in modo celere e serio per dare risposte ad un settore che dovrebbe essere uno dei pilastri fondamentali dei servizi ai cittadini – affermano i rappresentanti sindacali di Filt/Cgil, Fit/Cisl, Uiltrasporti, Ugl/Autoferrotranvieri e Faisa/Cisal – purtroppo ci si ritrova a dover prendere atto che invece di fare passi avanti si è andati abbondantemente indietro, sia per quanto concerne la programmazione sia per l’espletamento del servizio di trasporto pubblico”.
“Seta oggi difatti secondo il nostro parere, e non solo, invece che una azienda di servizi, sembra più una azienda di disservizi”.
Ci si ritrova davanti ad una azienda che, almeno per il bacino di Modena, sembra più interessata a smantellare che a costruire. Basti dare una occhiata ai numeri del personale viaggiante cioè agli autisti, e a quelli del reparto officina e degli impianti fissi.
Per il personale viaggiante siamo davanti una mole abnorme di straordinari con lo svolgimento di doppi turni che avviene quotidianamente e ad un numero rilevante di autisti che svolgono più di 14 ore di lavoro e 13 di guida continuate, per non parlare poi dei mancati riposi necessari per poter garantire il servizio.
Vi è poi il problema dei nuovi assunti che, nonostante un accordo ponte a cui avrebbe dovuto far seguito quello definitivo per l’armonizzazione dei tre bacini (Modena, Reggio Piacenza), vengono utilizzati e trattati in modo che definire scorretto è dir poco, obbligati allo straordinario, in più trattatati con un doppio regime salariale che li obbliga a fare prestazioni aggiuntive per poter arrivare ad avere un salario decente. E tutto questo in barba a quelli che possono essere gli eventuali problemi di sicurezza e di incolumità degli utenti.
Per quel che concerne il reparto officina invece si sta assistendo ad un continuo svuotamento per mancanza di turnover e senza garantire la manutenzione necessaria al parco mezzi, che ha una età media intorno ai 15 anni. Ma d’altronde se si ricercano figure professionali senza voler riconoscere una giusta ed equa remunerazione, è normale fare fatica a reperirle.
“Dopo quanto successo già qualche tempo fa, – proseguono i sindacalisti – oggi rivediamo corriere che vanno a fuoco, riscaldamenti che non funzionano, autobus che girano con pezzi di carrozzeria mancanti, mezzi che al mattino non partono o sono costretti a rientrare perché durante il servizio hanno avuto dei problemi”.
“Noi siamo convinti che se gestito nel modo giusto questo settore possa dare veramente una seria risposta a tante problematiche, non solo agli utenti, ma anche ai cittadini, come ad esempio al problema dell’inquinamento da polveri sottili che in questi giorni è tornato prepotentemente alla ribalta. Ed è per questi motivi che poniamo anche una domanda agli Enti Locali modenesi, al Comune e alla Provincia in particolare: cosa pensano di questa situazione ormai al limite della sopportazione ???”.