Home Appennino Bolognese Stampi Group, decretato il fallimento dal Tribunale di Bologna. L’assessore Costi: “Regione...

Stampi Group, decretato il fallimento dal Tribunale di Bologna. L’assessore Costi: “Regione impegnata a fondo”

# ora in onda #
...............




Stampi_group“Apprendiamo della procedura di fallimento decretata oggi dal Tribunale di Bologna nei confronti dell’azienda Stampi Group. La cassa in deroga regionale rappresenta un primo intervento a sostegno dei lavoratori, a cui necessariamente dovranno seguire azioni di politica attiva, sulle quali ribadiamo, come Regione Emilia-Romagna, il nostro impegno e iniziative tese al rilancio di una attività produttiva che rappresenta un presidio occupazionale fondamentale nel territorio dell’appennino bolognese”.
È il primo commento dell’assessore regionale alle Attività produttive, Palma Costi, in seguito alla richiesta, avanzata dai rappresentanti dei lavoratori, di aprire una procedura fallimentare per l’azienda di Monghidoro (Bologna), accolta oggi dal Tribunale di Bologna.

Il sostegno regionale ai lavoratori è garantito dall’accordo per la domanda di Cassa integrazione guadagni (Cig) in deroga siglato lo scorso 28 ottobre in Regione tra la proprietà, le rappresentanze sindacali e il presidente della Giunta, Stefano Bonaccini, che ha permesso di attivare questo ammortizzatore sociale fino al prossimo 31 dicembre.

“È un sostegno al reddito- afferma Costi- dopo che sono stati perseguiti tutti i tentativi possibili per far accedere la Stampi Group alla Cassa integrazione ministeriale (Cigs). Tentativi vani a causa dell’assenza dei requisiti dell’azienda sancita dal Mise il 30 novembre, vista la mancanza di condizioni favorevoli a una continuità imprenditoriale. Ora, la Cassa integrazione regionale in deroga rimane un aiuto concreto a favore dei lavoratori e delle loro famiglie, sicuramente molto provati dalla vertenza”.
“Come Regione- conclude Costi- restiamo impegnati a fondo su questa crisi anche assieme alle altre istituzioni. Non intendiamo lasciare solo nessuno, soprattutto chi sta lottando per il lavoro e i propri diritti”.

(l’immagine si riferisce all’agosto scorso)