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La nuova sede della Pro loco di Quara intitolata a don Enzo, Giusto fra le nazioni

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Un-momento-dell'inaugurA Quara è stata di recente inaugurata la nuova sede della Pro loco, che è stata intitolata a don Enzo Boni Baldoni, parroco del paese dal 1938 al 1945, e che “è stata realizzata – sottolinea il sindaco Vincenzo Volpi – grazie al notevole e fondamentale impegno dei propri volontari, oltre che dal finanziamento del Comune e dal significativo contributo della Fondazione Manodori, che ringraziamo per la propria attenzione e sensibilità”.

“Don Enzo, morto nel 1972 – spiega Volpi – è stato insignito, nel 2002,  con la medaglia e l’attestato di Giusto tra le nazioni alla memoria da parte dell’Istituto Yad Vashem di Gerusalemme. Durante la guerra di liberazione aiutò infatti alcuni ebrei e altri bisognosi”.

La manifestazione, con organizzazione e cerimoniale curati dal Comune e dall’Associazione liberi partigiani italiani – partigiani cristiani (Alpi-Apc) di Reggio Emilia, ha visto anche la partecipazione della sezione toanese dell’Anpi e di Istoreco.
Dopo la messa celebrata da don Graziano Gigli nella chiesa parrocchiale, sono avvenute la cerimonia d’inaugurazione e la benedizione del nuovo edificio, con l’apposizione di una targa a ricordo del sacerdote, che era originario di Cavriago.

Oltre al primo cittadino di Toano e al sindaco di Cavriago, Paolo Burani, sono intervenuti Domenico Boni Baldoni, nipote di don Enzo, Michele Lombardi, ex sindaco toanese, Elio Ivo Sassi, vicepresidente provinciale di Alpi-Apc, e Alessandra Fontanesi di Istoreco; inoltre Daniela Bonicelli e Angelo Filippi della Pro loco di Quara. L’evento è stato infine coordinato da Emanuela Grossi, presidente Anpi di Toano.

“Dopo l’8 settembre 1943 – racconta Elio Ivo Sassi – pure sul nostro Appennino la situazione divenne drammatica. Dalla primavera del 1944 il religioso ospitò in parrocchia  molti fuggitivi e si adoperò per far giungere viveri e coperte a chi ne aveva necessità. Tra i rifugiati vi era la famiglia ebrea di Enzo Modena, sfollato da Milano con la moglie Ester e i due figli Vittorio e Bruno. Lei venne arrestata durante un rastrellamento tedesco e condotta a Ciano d’Enza”.

Prosegue Sassi: “Di fronte alla disperazione del marito, don Boni Baldoni intervenne con grande cautela e riuscì, dopo una lunga trattativa, ad ottenere il rilascio della donna, che non risultava ebrea ai nazisti, in quanto aveva documenti falsi”.

Dopo la liberazione “emerse finalmente l’importante ruolo del parroco – aggiunge il sindaco Volpi – che, dieci anni dopo, ricevette anche il riconoscimento della comunità ebraica di Modena per l’aiuto fornito e un attestato dell’Unione delle comunità ebraiche d’Italia”.

Conclude Alberto Costi, consigliere comunale, residente a Quara: “Ci auguriamo che l’operato di questa grande figura della nostra Resistenza possa essere ulteriormente approfondita. La cerimonia dei giorni scorsi ha di certo significato in tal senso un passo importante. Il nostro impegno è quello di continuare a ricordare don Enzo e a valorizzarne il significativo operato”.

L’iniziativa, denominata “Don Enzo Boni Baldoni Parroco di Quara e Giusto tra le nazioni: il suo nome con noi”, è stata anche sostenuta dalle associazioni degli alpini e dei carabinieri, dalla Croce rossa di Toano e dalla Croce verde di Villa Minozzo.