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Alla conferenza regionale sulla montagna l’UNCEM lancia il suo “patto per lo sviluppo”

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Dare vita ad un “Patto di sviluppo per la Montagna” e assumere l’impegno politico di considerare il territorio montano parte integrante del sistema regionale. Questa la proposta fatta dal presidente dell’UNCEM Emilia-Romagna, Giovanni Battista Pasini, alla 13a Conferenza della Montagna svoltasi a Castelnovo ne’ Monti.

Forte nel documento UNCEM presentato alla Conferenza la richiesta di ascolto e di confronto alla Regione, a cui la montagna chiede di adottare tutti quei provvedimenti che possano contrastarne il declino e fare leva sulle potenzialità che il suo territorio esprime. Sancendo con la Regione un nuovo “Patto di sviluppo” si vuole, in sostanza, mettere in atto un’attenta analisi delle problematiche che hanno fatto del territorio montano un’area a rischio-marginalità, studiando soluzioni e misure di contrasto. Se nelle politiche nazionali la montagna è praticamente scomparsa dall’agenda e dal 2010 non vi è quasi più stata traccia di finanziamenti destinati, secondo il presidente Pasini «essa non può mantenere una sua vitalità, invertire il calo demografico, contrastare l’abbandono e la desertificazione delle aree più periferiche, garantire la sostenibilità e lo sviluppo di un tessuto produttivo e creare nuove opportunità occupazionali senza l’adozione di misure concrete». Il documento UNCEM ne propone diverse: investire sulla difesa del suolo attraverso una programmazione di opere pubbliche di almeno 25 milioni annui; avviare una nuova politica forestale regionale, basata sulla gestione del bosco, che ne valorizzi le molteplici funzioni; puntare sul turismo e l’ambiente; utilizzare efficacemente il nuovo regolamento comunitario sul “prodotto di montagna” per la valorizzazione delle produzioni tipiche dell’Appennino.

Il presidente UNCEM, nel manifestare apprezzamento rispetto alla grande partecipazione registrata dalla Conferenza, sia da parte delle rappresentanze del territorio, sia da parte della Regione presente ai massimi livelli (5 assessori più il presidente Bonaccini), giudica l’assise castelnovese «Una testimonianza ed un forte segnale di una rinnovata attenzione verso la nostra montagna, che nei prossimi anni auspichiamo si traduca in azioni concrete».