“Conoscendovi, capisco perché la Bandiera italiana è nata qui, a Reggio Emilia”. Con queste parole Sara Simeoni ha ringraziato la città per il conferimento del Primo Tricolore, stasera nella storica sala in cui il Primo Tricolore nacque il 7 gennaio 1797. Il riconoscimento le è stato consegnato dal sindaco Luca vecchi e dal presidente della Associazione nazionale Comitato Primo Tricolore Otello Montanari. Quest’associazione, insieme con Zonta international e Panathlon international di Reggio Emilia, è stata promotrice dell’incontro, nell’ambito delle celebrazioni per la Giornata nazionale della Bandiera e del 219° anniversario del Primo Tricolore.
“Il solo pensiero di trovarsi qui, in questa sala così solenne e importante per il Paese – ha detto una commossa Sara Simeoni – è per me un’emozione. Faccio parte di una generazione che, nello sport, ha dovuto subire spesso e volentieri gli inni e le bandiere di altre nazioni, in particolare quelli russi, tedeschi e americani. Quando siamo riusciti a ‘far breccia’ sui pennoni delle Olimpiadi e di importanti gare internazionali, è stato davvero molto gratificante: soprattutto, è stato bello vedere che le emozioni che vivevamo non erano solo le nostre ma erano sentite da tutti. E questa è stata sicuramente la cosa più bella che mi ha lasciato lo sport. In tanti ci hanno reso partecipi di quanto hanno vissuto con noi durante le gare sportive.
Le medaglie erano importanti, ma non erano le cose più importanti. Ciò che più contava era il tantissimo di umanità ed emozioni condivise, che lo sport portava con sé. Gareggiando, mi resi conto che lo sport ha una componente meravigliosa, la capacità di non avere alcun tipo di barriera: nelle gare ci trovavamo gomito a gomito con atleti di tutto il mondo, senza preoccuparci dei differenze di nazionalità, religione o idee. L’importante era gareggiare nel rispetto delle regole e prima ancora delle persone, che per me diventavano persone conosciute da tempo. Lo sport serve a tirar fuori il meglio di sé, lega le persone e rompe qualsiasi barriera. Si gareggiava ma si era comunque amici. Pensando alle Olimpiadi di quest’anno – ha concluso Simeoni – mi auguro che questo Tricolore sia benaugurate”.
Il Primo Tricolore consegnato a Sara Simeoni è stato il riconoscimento a una donna, atleta eccezionale e leale, simbolo dello sport italiano e internazionale, che nell’atletica leggera, e in particolare nella specialità del salto in alto, ha raggiunto grandi e importanti traguardi, tra cui la medaglia d’oro alle XXII Olimpiadi di Mosca nel 1980 e, per due volte, il record mondiale di 2,01 metri.
Introducendo l’incontro, il sindaco Luca Vecchi ha sottolineato l’attualità del Tricolore, “simbolo degli ideali di libertà, uguaglianza e bisogno di emancipazione. Valori fondamentali in una società democratica, che ritroviamo nella disciplina sportiva, la quale porta in sé un sistema di regole, che influenzano non soltanto la competizione ma la vita stessa. Lo sport ci insegna molte cose, anche a perdere, e porta con sé anche temi complessi, come quello della cittadinanza sportiva e della cittadinanza attiva. Il Salto in alto, in particolare, ci ricorda che ognuno di noi è chiamato ad alzare l’asticella dei propri obiettivi e speranze. I saltatori in alto, infatti, non hanno solo bisogno di un importante allenamento fisico, ma soprattutto di una preparazione psicologica ed emotiva, che parte dalla mente. Sara Simeoni è il simbolo di un’atleta che ha saputo alzare l’asticella dei raggiungere nuovi obiettivi e andare oltre, sempre con un grande senso del rispetto delle regole e degli avversari, e con una grande cultura sportiva. In questo periodo di difficoltà, dal quale stiamo uscendo, c’è bisogno dello stesso atteggiamento, del medesimo spirito di Sara Simeoni per andare avanti e farcela”.
Il primo Tricolore è stato inoltre consegnato a Federico Ghio, presidente del Panathlon International Distretto Italia, e a Simone Ovart, rappresentante presso l’Onu di Zonta International.
All’incontro – in cui è stato presentato il volume Trenta studenti e i Fogli Tricolore. Lettera a papa Francesco – hanno preso parte anche il prefetto Raffaele Ruberto, il presidente della Provincia di Reggio Emilia Giammaria Manghi, Vanda Giampaoli presidente di Zonta International Reggio Emilia, e Roberto Rabitti presidente Panathlon Internazional. Nel corso del pomeriggio sono inoltre intervenuti il giornalista Mattia Mariani su ‘Il primo Tricolore – Reggio città animatrice’, l’onorevole Pierluigi Castagnetti, Danilo Morini di Alpi- Apc, Antonio Zambonelli dell’Anpi e Nando Rinaldi di Istoreco.
Alla cerimonia hanno preso parte, tra gli altri, i parlamentari Maino Marchi, Antonella Incerti, Maria Mussini, Paolo Gandolfi, Vanna Iori; la presidente del Consiglio comunale Emanuela Caselli e la vice presidente dell’Assemblea regionale dell’Emilia-Romagna Ottavia Soncini.
All’incontro erano inoltre presenti, Emanuela Tanzi director Area 3 di Zonta International e Fernanda Gallo Freschi rappresentante Foundation Zonta International Area 3. E per Panathlon, Giacomo Santini presidente del Panathlon International, Giorgio Dainese governatore Area 5 Emilia-Romagna – Marche del Panathlon International Distretto Italia. Presente infine Edmea Sorrivi Guidetti, delegata della Società Dante Alighieri di Reggio Emilia.