I sindaci dei Comuni del Distretto ceramico hanno firmato l’adesione alla Carta di Avviso Pubblico. La firma è avvenuta sabato 11 aprile all’Auditorium Enzo Ferrari di Maranello nell’ambito di “GenerAzione Legale”, la prima edizione della Settimana della legalità promossa dalle amministrazioni comunali del distretto. A siglare il documento, che dovrà passare per il voto dei singoli consigli comunali, i sindaci Massimiliano Morini (Maranello), Francesco Tosi (Fiorano), Maria Costi (Formigine), Walter Canali (Prignano) e Claudio Pistoni (Sassuolo). Presenti all’iniziativa, moderata dal giornalista Pierluigi Senatore, Rosy Bindi, Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, Enzo Ciconte, docente di Storia della criminalità organizzata all’Università di Roma 3, Giovanni Tizian, scrittore e giornalista de l’Espresso e Nadia Monti, Assessore alla Legalità del Comune di Bologna e Coordinatrice Regionale di Avviso Pubblico Emilia-Romagna. “Questo è un momento importante per i nostri comuni”, ha detto il sindaco di Maranello nel saluto iniziale. “Siamo in una situazione complicata ma dobbiamo dimostrare che la trasparenza e il rispetto della legalità sono le precondizioni del nostro agire come amministratori”. La firma della Carta è stata l’occasione per fare il punto sulla presenza della criminalità organizzata in Emilia-Romagna. Per Ciconte “la presenza criminale in regione è risaputa da tempo, la novità di questi ultimi anni è la collusione con il mondo dell’impresa e con la politica”. Secondo Tizian “in questa regione le imprese criminali hanno fatto comodo a tanti imprenditori, spesso funzionando come agenzie di servizi, e la firma di oggi credo abbia un valore riconosciuto: quello che deve cambiare è anche l’atteggiamento degli amministratori pubblici”. Anche Rosy Bindi ha riconosciuto l’importanza dell’adesione alla Carta: “L’impegno delle amministrazioni sul fronte della lotta alla criminalità organizzata è un segnale positivo”.
La Carta di Avviso Pubblico è stata redatta da un gruppo di lavoro di esperti, giuristi, funzionari pubblici e amministratori locali. Composta da 23 articoli, la Carta indica concretamente come un buon amministratore può declinare nella quotidianità i principi di trasparenza, imparzialità, disciplina e onore previsti dagli articoli 54 e 97 della Costituzione. Contrasto al conflitto di interessi, al clientelismo, alle pressioni indebite, trasparenza degli interessi finanziari e del finanziamento dell’attività politica, scelte pubbliche e meritocratiche per le nomine interne ed esterne alle amministrazioni, piena collaborazione con l’autorità giudiziaria in caso di indagini e obbligo a rinunciare alla prescrizione ovvero obbligo di dimissioni in caso di rinvio a giudizio per gravi reati (es. mafia e corruzione): sono queste alcune previsioni della Carta di Avviso Pubblico, un codice etico fatto non tanto di buoni propositi e belle intenzioni, ma un documento che prevede anche divieti e sanzioni, che vanno dalla censura pubblica sino alle dimissioni.