Aprire subito anche nel distretto di Vignola un tavolo tra istituzioni, sindacati, imprese e associazionismo per stringere un “patto di comunità” che cerchi il rilancio del territorio sul modello di quelli firmati il 29 ottobre 2014 a Modena e il 12 febbraio 2015 nel comprensorio ceramico. La richiesta arriva dalla Cisl che oggi, inaugurando la nuova sede di Vignola in via Caselline 607, ha dedicato un convegno ai problemi delle Terre di Castelli e avanzato alcune proposte per risolverli. «Nel distretto di Vignola ci sono circa 3 mila disoccupati, il 60 per cento dei quali donne – ha detto il segretario provinciale della Cisl William Ballotta anche in riferimento alle celebrazioni di domenica 8 marzo per la Festa della Donna – Anche qui è indispensabile invertire la rotta e ricominciare a creare lavoro cercando di cogliere i primi timidi segnali di ripresa». La Cisl è convinta che serva un confronto ampio per individuare insieme le priorità e le scelte da compiere, aprendo una riflessione su cosa è oggi il distretto vignolese, cosa vuole essere domani e come arrivarci. «Un ruolo chiave deve giocarlo la politica, quindi le amministrazioni pubbliche, chiamate a ricercare una migliore efficacia ed efficienza dei servizi ai cittadini e alle imprese – ha affermato Ballotta rivolgendosi al presidente della Provincia Muzzarrelli e al sindaco di Vignola Smeraldi, entrambi presenti al convegno Cisl – Nel quadro del superamento delle Province, bisogna esplorare soluzioni nuove, come quella delle amministrazioni comunali della Valsamoggia (Bologna), che hanno deciso di fondersi per costituire una nuova municipalità più competitiva e capace di dare risposte ai bisogni delle loro comunità». Ballotta ha ricordato che nel distretto di Vignola si stanno portando avanti da anni con successo esperienze come il Coiss (Consorzio intercomunale servizi sociali) e l’Asp (Azienda servizi alla persona) che hanno creato anche tra i dipendenti pubblici un background culturale, un know how, un’abitudine a lavorare insieme andando oltre i municipi e campanili. «Questo ci fa ritenere che ormai i tempi siano maturi per compiere un ulteriore scatto in avanti sulla strada dell’innovazione amministrativa – ha dichiarato il segretario Cisl – Bisogna andare oltre le Unioni e spingere verso vere e proprie fusioni tra Comuni. È evidente che per intraprendere una strada di questo tipo occorre avere coraggio, ma anche la consapevolezza che per gestire i cambiamenti e soddisfare le nuove richieste che provengono dai cittadini l’unica cosa che le amministrazioni pubbliche non possono fare è restare immobili e ancorate ai modelli del passato». Ballotta ha aggiunto che dobbiamo aiutare le imprese a restare sul territorio rendendolo più competitivo, perché in un’economia globalizzata la competitività aziendale non basta più. «È di vitale importanza favorire l’innovazione tecnologica, di prodotto e processo, la formazione continua dei lavoratori, una logistica più efficiente, trasporti più rapidi, minori costi energetici, aree dedicate alla ricerca e sviluppo delle imprese, rilancio dell’istruzione e formazione tecnica, un più stretto rapporto università-imprese, semplificazione burocratica, fiscalità di vantaggio. Sono tutti aspetti – ha concluso il segretario provinciale Cisl – su cui si può intervenire anche a livello locale».