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Maltempo, disservizi e black out: in Assemblea ER audizione multiutility

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neve-enelLa “formazione di manicotti di ghiaccio, che aderiscono ai conduttori (i quali poi tendono a congelare), di dimensioni notevolmente superiori rispetto a quelli previsti dalle norme (sono stati rilevati spessori di ghiaccio fino a 15 centimetri contro i 12 millimetri ‘regolari’”). Poi la neve caduta, “di particolare peso specifico”, che ha sovraccaricato “gli alberi al di fuori delle fasce di rispetto facendoli spezzare o cadere sulle linee elettriche”. E ancora: le frequenti “interruzioni viarie”, “l’impossibilità di far decollare gli elicotteri” e le “difficoltà nelle telecomunicazioni”. Eccole le ragioni all’origine dei disservizi –interruzione dell’energia elettrica e dell’acqua su tutti – che si sono registrati in vari territori dell’Emilia-Romagna in seguito al maltempo e alle nevicate del 5 e 6 febbraio scorsi, ragioni messe in fila oggi dai rappresentanti delle società multiservizi – Enel, Terna, Iren e Hera- in audizione in commissione regionale Territorio ambiente mobilità, presieduta da Manuela Rontini. Quest’ultima in apertura dei lavori ha sottolineato come “da parte delle istituzioni è stato messo in campo tutto l’impegno possibile”: dai 5 milioni di euro stanziati immediatamente dalla Regione per gli interventi di emergenza ai 1.200 volontari, suddivisi in 270 squadre, mobilitati dalla Protezione civile fino alla richiesta di stato di emergenza, che il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, ha firmato venerdì 13.

Paolo Paternò, responsabile operativo per l’Emilia-Romagna e la Toscana di Terna Rete Italia, ha parlato di un “evento meteorologico eccezionale”, per “la concomitanza di una neve estremamente umida e di rapide inversioni termiche al suolo”. Le attività di ripristino delle forniture di energia elettrica “si sono scontrate con le avverse condizioni atmosferiche, le frequenti interruzioni sulla rete viaria (A1, A13, A14, E45, strade statali e provinciali), l’impossibilità di far decollare elicotteri, le difficoltà nei sistemi di telecomunicazione, e la compresenza di più soggetti a gestire spezzoni di rete, fra cui le Ferrovie dello Stato”. In previsione dell’ondata di maltempo, Terna aveva predisposto un piano di emergenza, che si è dispiegato in tre aree critiche: l’area reggiano-modenese, l’Appennino bolognese, la Romagna. “La ripresa del servizio elettrico è avvenuta entro 6 ore in Romagna e nel reggiano-modenese; nell’Appennino bolognese, invece, sono occorse circa 13 ore per tornare alla normalità, con l’eccezione dell’area del Brasimone, che ha richiesto uno sforzo ulteriore”.

Non appena è scattato l’allarme meteo della Protezione civile, ha spiegato Gianluigi Fioriti, responsabile infrastrutture di Enel, “abbiamo predisposto un piano di emergenza, prevedendo un rinforzo del personale reperibile e l’allerta alle imprese appaltatrici. La neve caduta aveva un elevato peso specifico (Sticky Snow = neve bagnata), e ciò ha prodotto numerose cadute di alberi, anche a bassa quota, sulle linee elettriche”. Enel “ha registrato 16 guasti in cabine dell’alta tensione, 415 linee di media tensione interessate da guasti, 1.396 interventi per il ripristino (pari al 20% degli interventi medi annui). Su 2,5 milioni di clienti, circa 200.000 sono stati interessati ai disservizi: di questi, oltre 100.000 erano stati rialimentati nelle prime sei ore, nella mattinata del venerdì. Domenica 8 erano ancora privi del servizio circa 7.500 clienti, la completa normalizzazione si è completata martedì 10. Il Servizio Guasti ha ricevuto circa 700.000 telefonate”. Come prevede l’Autorità garante per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico, “Enel è tenuta a rimborsare direttamente in bolletta (senza che il cliente debba farne richiesta) una quota del danno patito: l’entità del rimborso dipende dal tipo di clientela (domestica, industriale, ecc.) e dalla durata del guasto”. Per le utenze domestiche, Enel ha precisato che il riscarcimento può arrivare massimo a 300 euro. Per il futuro, questa esperienza di gestione dell’emergenza fa dire a Enel che “occorre migliorare la manutenzione preventiva delle piante ‘fuori fascia’ di rispetto (delle linee elettriche, ndr), ottimizzare i flussi informativi già esistenti (con Prefetture e Protezione civile, innanzitutto), e programmare una esercitazione annuale che simuli un evento rilevante di danno al servizio elettrico”.

Iren fornisce la distribuzione di energia elettrica nel comune di Parma e il servizio idrico nelle province di Piacenza, Parma e Reggio Emilia, ha chiarito Eugenio Bertolini, direttore operativo Iren Emilia. Il bilancio fatto in commissione è stato il seguente: “Delle 135.000 utenze elettriche, 23.500 sono state interessate da disservizi. Il piano di emergenza e il rafforzamento delle strutture operative ha fatto sì che alle 7 del mattino del venerdì, al 90% dei clienti fosse garantita l’erogazione del servizio; 450 utenze sono state riallacciate entro il venerdì sera, solo 30 utenze sono rimaste non servite fino al mattino della domenica”. Quanto al servizio idrico, per Iren “tutti e tre i comuni del piacentino investiti dal problema sono stati riallacciati entro 6 ore; a Parma vi sono stati circa 4.100 abitanti danneggiati e grazie a gruppi elettrogeni la situazione è stata affrontata e risolta entro 6-9 ore; la situazione più critica si è verificata nel reggiano, con mancate forniture in 5 comuni per oltre 12 ore, 2 dei quali sono stati risolti entro 24 ore”.

Infine, Stefano Pelliconi, direttore Gas ed energia elettrica di Hera SpA, ha riferito che “la nostra società gestisce l’erogazione di energia elettrica in parte delle province di Bologna e Modena, per complessivi 200.000 clienti”. Attuato il piano di emergenza, “alle ore 21 del venerdì risultavano ancora interrotte le forniture a 6.800 clienti nell’area modenese. Alle 5 di sabato mattina, meno di 2.000 clienti erano ancora sprovvisti di energia elettrica. L’ultima riparazione è stata effettuata nella mattinata di domenica, arrivando sul osto in motoslitta”. Sul servizio idrico, Hera ha censito “un’interruzione della fornitura per 72.000 utenti nella giornata di venerdì, ridotti a 30.000 il sabato; i disservizi sarebbero stati completamente superati nella mattinata della domenica”.