“L’annunciata proroga dell’Imu sui terreni delle aree più svantaggiate, è un grande risultato del nostro pressing sindacale. Vigileremo affinché i 350 milioni mancanti, già scritti nel decreto sul bonus Irpef, non siano più ricercati nelle tasche degli agricoltori”. Così Guglielmo Garagnani, coordinatore di Agrinsieme Emilia Romagna – raggruppamento che riunisce Confagricoltura, Cia, Fedagri-Confcooperative, Agci-Agrital e Legacoop Agroalimentare e conta oltre 40mila imprese associate – commenta la notizia dell’annunciata proroga al decreto Imu sui terreni agricoli delle zone montane, sul quale si era espresso nei giorni scorsi anche l’assessore regionale all’Agricoltura, Tiberio Rabboni, chiedendone l’immediato ritiro.
“Un’imposta assurda e priva di logica – rimarca Garagnani – nata peraltro da un’esigenza puramente contabile dello Stato, quella di trovare in tempi stretti la copertura finanziaria agli ammanchi di bilancio”.
“Continueremo la nostra battaglia – conclude il coordinatore di Agrinsieme Emilia Romagna – per arrivare alla definitiva eliminazione di questa norma destinata a penalizzare di fatto proprio l’agricoltura più svantaggiata e meno produttiva del territorio emiliano romagnolo e che, per la prima volta nella storia, tassa gli agricoltori nelle aree maggiormente vulnerabili. Auspichiamo pertanto azioni future più ponderate e intelligenti, atte a favorire lo sviluppo di attività agricole nelle zone collinari-montane e non il suo contrario, senza perdere di vista l’obiettivo prioritario tante volte espresso dal Governo ma poi presto dimenticato, ossia il contrasto al dissesto idrogeologico in aree sensibili, bisognose e soggette a spopolamento”.