Ieri ci ha lasciato il professor Giuseppe Anceschi, stimato letterato italiano nonché nostro concittadino.
In questa occasione il sindaco Alessio Mammi e l’Amministrazione Comunale di Scandiano vogliono ricordare non solo il suo inesauribile lavoro in ambito culturale, ma anche il suo impegno politico e civile.
Giuseppe Anceschi, negli anni tra il 1964 al 1975, ha infatti ricoperto la carica di Assessore prima e di Vice Sindaco poi presso la nostra Amministrazione.
I cittadini scandianesi lo ricorderanno soprattutto per il suo ruolo di preside della scuola media Boiardo, ma il suo percorso lavorativo lo ha visto anche ricoprire l’incarico di assistente alla Cattedra di letteratura italiana della Facoltà di Magistero dell’Università di Bologna nonché quello di docente di Letteratura poetica e drammatica all’Istituto musicale “Achille Peri” di Reggio Emilia. Anceschi è stato inoltre membro dell’Istituto regionale per i beni culturali dell’Emilia-Romagna.
Studioso della cultura del Quattrocento di matrice boiardesca e delle sue derivazioni, ha fortemente voluto e guidato per anni, contribuendo alla sua nascita, il Centro studi “Matteo Maria Boiardo” di Scandiano, per il quale ha organizzato convegni di studi di alto livello e curato pubblicazioni importanti.
Tra la sua fertile produzione letteraria quale autore e curatore ricordiamo:
una raccolta di scritti di Lazzaro Padoa sulle Comunità ebraiche di Scandiano e di Reggio Emilia (1993);
una raccolta di Lettere londinesi (1968-1995) di Carlo Dionisotti rivolte ad Anceschi stesso (Olschki, Firenze 2000), e scritti ancora di Dionisotti su Antonio Panizzi (“Un professore a Londra. Testi su Antonio Panizzi,”Interlinea Edizioni, Novara 2002).
Negli atti del convegno nel bicentenario della morte di Lazzaro Spallanzani (1999), Anceschi ha pubblicato poi “La sfida della modernità” (a cura di Walter Bernardi e Marta Stefani, Olschki, Firenze 2000).
Ha inoltre raccolto parte dei suoi scritti nel volume “Maestri di un’Italia civile”(Interlinea Edizioni, Novara 2003).
Ha collaborato a diverse riviste come “Linea d’ombra”, “Belfagor” e “Il Ponte”, della qual ultima è stato anche consulente.
Dopo avere praticato alcune ulteriori sortite sui rapporti tra lingua e dialetto, ha pubblicato nel 1996, presso l’editore Olschki di Firenze, una raccolta di scritti intitolata “La verità sfacciata. Appunti per una storia dei rapporti fra lingua e dialetti”, opera segnalata per la saggistica al “Premio Nazionale di Poesia Biagio Marin” di Grado.
In occasione della sua scomparsa, il Sindaco e l’ Amministrazione Comunale di Scandiano desiderano ricordare, non senza commozione, il Professor Anceschi per l’ impegno civile e letterario che lo ha visto partecipe fino a quando le forze lo hanno sostenuto.
E ripensando ai suoi ultimi tempi, alla densa vita che gli è stata sottratta, il ricordo istituzionale sfuma in altre rimembranze, seguendo tracce più private della sua personalità. Figura tanto schiva nel suo habitus quanto intellettualmente generosa, di un’intelligenza che conosceva l’umiltà, signore umanista e profondo cultore delle “humanae litterae”, Giuseppe Anceschi ci ha lasciato quella che Foscolo chiamava “eredità d’affetti”, una memoria di sé che riempirà il grande vuoto che la sua scomparsa ha creato.
Così Sindaco e Amministrazione Comunale di Scandiano desiderano ricordare il Prof. Giuseppe Anceschi ex amministratore e letterato scandianese.