I cambiamenti portati dal digitale, un progetto tra Italia e Albania e il cinema visto da Giulio Andreotti nella seconda giornata del Via Emilia Doc Fest di Modena, venerdì 7 novembre. La serata al Teatro dei Segni di via san Giovanni Bosco 150, alle 20.30 vedrà il film maker Germano Maccioni presentare “Giulio Andreotti – il cinema visto da vicino”, lunga conversazione sul cinema italiano tra il senatore Giulio Andreotti e il critico e regista Tatti Sanguineti – che non potrà essere presente al festival – inframmezzata da brani di repertorio e materiali di film. Maccioni è direttore del montaggio e ha lavorato anche con Franco Maresco a “Belluscone, una storia siciliana”, la cui proiezione, alle 22.30, sarà anticipata da materiali inediti. Il regista bolognese è autore de “Lo stato d’eccezione” e di “Fedele alla linea”, documentario su Giovanni Lindo Ferretti dei CCCP.
Due gli appuntamenti durante la giornata: alle 15 prende il via la prima parte del convegno “Niente è più come prima: il cinema nell’era digitale” dove si discuterà degli effetti che il digitale ha avuto sul mondo del cinema. Interverranno Vittorio Boarini, Marco Bonfanti, Michele Guerra, Roberto Roversi. Coordina Vittorio Iervese, dell’Università di Modena e Reggio Emilia. Al termine dell’incontro Pinangelo Marino illustrerà “Quaderno di cinema reale”, la rivista da lui diretta che offre un’analisi sui processi creativi del documentario.
Alle 18 si presenta il progetto di scambio giovanile “Il mare che unisce. Tirana-Modena: cinema&memories” che racconta il viaggio da Trieste a Durazzo intrapreso il 15 luglio scorso da dodici giovani italiani e albanesi che si sono imbarcati su un traghetto per realizzare un film documentario. In sala ci saranno lo sceneggiatore Maurizio Braucci, che ha lavorato a “Gomorra” ed Elia Fofi, curatore del montaggio. Il dibattito sarà coordinato da Cristiano Regina, di Voice Off. Capofila del progetto è l’associazione Moxa-Modena per gli altri.
Il programma completo è on line (www.modenaviaemiliadocfest.it).