Dopo il primo turno anche i ballottaggi hanno sancito la disfatta del centrodestra e della sua classe dirigente a Modena. Assistere nella città della Ghirlandina al ballottaggio tra grillini e Pd è stato un colpo al cuore. Sapere che questo risultato è il frutto delle scelte illogiche e delle risse di Aimi, Samorì e Giovanardi rende la cosa davvero intollerabile. Sapere che lo storico avvenimento del ballottaggio a Modena non ha visto partecipare il centrodestra è una macchia politicamente indelebile per i responsabili di Forza Italia, Ncd e altri.
A Vignola il Pd perde, ma il centrodestra non ha neppure un consigliere comunale. Anche in questo caso questo risultato disastroso è dovuto alle scelte e alle liti della dirigenza dei partiti di centrodestra, guidati dalla trimurti Aimi-Samorì-Giovanardi.
Solo a Sassuolo, nonostante la sconfitta, l’onore è salvo, però il merito non è del noto trio ma solo del sindaco uscente Caselli e della sua squadra, che hanno combattuto su ogni pallone.
Ora dopo primo e secondo turno il centrodestra a Modena e provincia è praticamente scomparso. Il problema a questo punto è capire da dove si può tentare di ripartire. La prima cosa da fare è evitare sterili polemiche e comportarsi con decoro e serietà. Se i vari Aimi, Samorì e Giovanardi hanno davvero a cuore il futuro del centrodestra a Modena, dopo questi risultati così fortemente negativi devono lasciare il campo ad altri. Alla luce dei dati elettorali, questi signori hanno oggettivamente dimostrato di non saper gestire la situazione e di operare in modo da portare risultati, che definire deludenti è un eufemismo. Non si può ripartire da chi ha causato il disastro. Ormai poco importano motivazioni, recriminazioni e giustificazioni: hanno avuto, più volte, le loro occasioni e le hanno sprecate. Devono farsi da parte per consentire ad altri, si spera più bravi, la possibilità di fare quello che loro non sono stati in grado di realizzare. La prima pietra nel nuovo cantiere del centrodestra a Modena non può metterla chi ha demolito l’intero edificio.
(Dante Mazzi, capogruppo del Pdl in Consiglio provinciale a Modena)