Come approcciarsi alla navigazione su internet, come difendersi dal cyberbullismo, come utilizzare le opportunità della rete sia come opportunità per ricerche scolastiche sia come risorsa ludico-creativa sono stati i temi principali dei due laboratori, svolti nei giorni scorsi in biblioteca comunale, sulla “Sicurezza in rete” organizzati dai volontari del telefono Azzurro – sezione educativa e rivolti alle classi seconde, terze dell’Istituto Lelio Orsi di Novellara.
Internet infatti non è solo uno strumento da demonizzare, ma come tutti gli strumenti va utilizzato in maniera consapevole, in modo che possa rimanere fonte di divertimento e apprendimento.
Francesca, una volontaria di Telefono Azzurro con formazione da criminologa, ha spiegato ai ragazzi che devono tutelarsi, non caricando fotografie di cui in futuro potrebbero pentirsi (perché una foto caricata sul web rimane visibile per sempre), proteggendo i propri dati personali come ad esempio il numero di cellulare o l’indirizzo di casa e ponendo una certa cura nella scelta delle password. Il consiglio lasciato ai ragazzi è di scegliere password non troppo scontate, di inserire numeri e lettere maiuscole o minuscole e di non permettere mai a nessun sito di memorizzare la propria password. Meglio fare uno sforzo di memoria che affidare ad altri i nostri segreti…
Tra i ragazzi è infatti oggi molto di moda scambiarsi la password come atto di fiducia e di amicizia, ma durante l’incontro Francesca ha spiegato che affidare la propria password a qualcuno che non siano i propri genitori può essere una grande leggerezza, di cui in futuro ci si può pentire.
Sono sempre molto frequenti i casi di cyberbullismo, che comportano gravi danni all’immagine e alla reputazione dei ragazzi e anche durante l’incontro qualche ragazzo presente in sala ha portato la sua esperienza personale.
Il cyberbullismo è infatti un nuovo fenomeno giovanile, che mira deliberatamente a fare del male e a danneggiare qualcuno; è un’azione persistente che può durare anche anni e da cui è difficilissimo difendersi, soprattutto per un ragazzo che non si confronta con i genitori.
Si è parlato allora di educazione e di rispetto, che non devono mancare solo perché si è nel mondo virtuale e si è ragionato insieme ai ragazzi sull’opportunità di non lasciare solo il compagno bersagliato dai cyber bulli, perché in fondo anche chi tace o minimizza l’accaduto è complice.
Per quanto riguarda l’uso chat e ai social network, il è stato di essere diffidente nei confronti di chi vuole sapere troppe informazioni private, e di non fidarsi di foto o immagini inviate perché potrebbero essere state contraffate, per nascondere la vera identità dell’adescatore, solitamente adulto e in malafede. Molto spesso infatti i ragazzi hanno la tendenza a non verificare mai le informazioni trovate in rete, dandole sempre per certe e inconfutabili.
Ai ragazzi è stato inoltre consigliato di non attivare la webcam con sconosciuti, bloccare o eliminare senza sensi di colpa i contatti che infastidiscono o caricano materiale che potrebbe turbarci, non incontrare da soli persone conosciute in chat, non cliccare su sito vietati a minori e non entrare mai in siti a pagamento che richiedano carte di credito senza un adulto.