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Vende cellulari on line ma è una truffa. Denunciato dai carabinieri di Baiso

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carabinieri_1000Su noti siti dell’e-commerce piazza annunci trappola che trattano la vendita, a prezzi assolutamente convenienti di costosi smartphone: una volta ricevuti i soldi però sparisce nel nulla. Decine e decine le truffe compiute dal “navigato” 50enne come rivelano i suoi precedenti di polizia. A incappare nel truffatore nel reggiano è stata una 30enne della provincia di Reggio Emilia che dopo aver pagato l’intero importo, non si è visto consegnare lo smartphone in quanto il furbastro inserzionista, incassato il danaro ha bidonato l’acquirente rendendosi irreperibile. Per questo i carabinieri della Stazione di Baiso, a cui la donna ha sporto denuncia, a conclusione di mirate indagini telematiche, hanno denunciato per truffa alla Procura reggiana un 50enne della provincia di Varese, che come accennato non è nuovo a tali espedienti come peraltro rivelato dai suoi precedenti. Le indagini sono partite a seguito della denuncia presentata dalla donna di Baiso che aveva acquistato su un noto sito internet di annunci, uno smartphone pagandolo 200 euro. Su richiesta dell’inserzionista con cui aveva contatti via mail, versava 200 euro sulla postepay fornitagli dal venditore. All’accredito dell’importo complessivo tuttavia non è corrisposta la spedizione con il venditore che si rendeva peraltro irreperibile. Dopo una serie di riscontri tra l’account di posta elettronica, l’IP del computer utilizzato per l’annuncio trappola e la postepay dove erano stati versati i soldi i Carabinieri catalizzavano le attenzioni investigative sull’odierno indagato nei cui confronti venivano acquisiti incontrovertibili elementi di responsabilità in ordine al reato di truffa per il quale venivano denunciati. Per la donna reggiana la possibilità ora di essere risarcito in sede penale a conclusione dell’iter processuale.

I Carabinieri reggiani nell’occasione ricordano ai cittadini vittime di tali raggiri che su internet nessuno è anonimo, in quanto ogni utente è associato a un numero IP utilizzato per collegarsi al web. Se si è quindi caduti in una finta vendita online si può riuscire ad arrivare al responsabile e chiamarlo in causa quantomeno per il risarcimento del danno subìto. La prima cosa da fare, ricordano i carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia, è quella di raccogliere le prove (stampa della pagina web in cui era presente l’annuncio, eventuali risposte e-mail, numeri di telefono) e presentarsi alla più vicina stazione per sporgere una regolare denuncia. Il resto lo faranno poi, come nell’odierno caso, le indagini dei carabinieri.