“Premessa: l’organizzazione degli enti locali così com’è non funziona, e la soppressione delle province, può aver senso nell’efficientamento delle strutture locali. Ma occorre che la road map del trasferimento delle competenze, e del futuro degli enti di area vasta sia chiaro, affinchè nessuno nella fase di “interregno” pensi di poter disporre del territorio come vuole senza rispondere ai cittadini. Nel dettaglio, quanto sta accadendo nella sanità locale in questi giorni è un chiaro sintomo di questo malessere: stiamo scoprendo quasi per caso di una riorganizzazione dei servizi in atto che toglierà pezzi ai nostri ospedali della provincia, senza capirne il disegno, anche perché le decisioni vengono prese altrove.
Il pronto soccorso di Vignola, la senologia di Sassuolo, il centro prelievi di Camposanto o il punto di primo soccorso di Fanano: tutti oggetto di trasferimento o soppressione senza nessun confronto o spiegazione al territorio. La Regione sta saltando deliberatamente la Provincia in ognuno dei passaggi citati, ritenuta ormai in liquidazione. Peccato per al momento ancora la pianificazione sia delegata all’ente, almeno nel settore sanitario, e che l’ente sia comunque per il momento, ancora eletto dai cittadini. E tutto ciò pone il problema del governo del territorio di area vasta in futuro: se non vogliamo che certe decisioni si spostino verso enti lontani, occorre, insieme all’eliminazione delle province, pensare a chi gestirà le politiche di area vasta, e come la pianificazione possa essere fatta in maniera efficiente, ma non vissuta come distante dai cittadini. Come invece sta avvenendo in questi giorni”.