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Pierlorenzo Rossi è il nuovo direttore di Confcooperative Emilia Romagna

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PierLorenzo-RossiForlivese, 50 anni, Pierlorenzo Rossi è il nuovo direttore di Confcooperative Emilia Romagna (quasi 1.750 cooperative con 72.000 addetti, oltre 273.000 soci e un fatturato superiore ai 12.600 milioni di euro, cui va aggiunta la raccolta delle Banche di Credito Cooperativo, pari a circa 13.600 milioni di euro). Subentra a Marco Venturelli, che dopo aver ricoperto questo incarico per sette anni è stato nominato vice Segretario generale di Confcooperative nazionale con la responsabilità del Dipartimento delle Politiche per lo Sviluppo.

In quasi trent’anni di attività vissuti all’interno del mondo Confcooperative, Rossi ha maturato un solido bagaglio di esperienze formative e professionali ricoprendo posizioni di crescente responsabilità. Dal 1987 al 1994 ha guidato la sede provinciale di Forlì-Cesena di Irecoop Emilia Romagna, dal 1994 al 1997 ha diretto la Federazione regionale delle cooperative agricole ed agroalimentari, mentre nel 1998 è stato nominato Direttore della Confcooperative di Forlì-Cesena. Nel corso della sua carriera, Rossi ha assunto importanti incarichi anche al di fuori del movimento cooperativo, quali la presidenza del Consorzio PromoAppennino di Forlì e del Consorzio nazionale Zooavicunicolo, la direzione del GAL–Altra Romagna e la nomina a consigliere della Camera di Commercio di Forlì-Cesena.

Commentando la sua nomina, il neo Direttore di Confcooperative Emilia Romagna ha dichiarato di assumere la guida dell’Associazione in un momento particolare, caratterizzato da una pesante e prolungata crisi economica, che continua a condizionare fortemente l’azione delle imprese.

“In questo difficile contesto – afferma Rossi – la cooperazione ha saputo però resistere meglio degli altri soggetti imprenditoriali alla congiuntura negativa, confermandosi un punto fermo ed importante del tessuto economico e sociale dell’Emilia Romagna e dell’intero Paese”. “Questi risultati – prosegue Rossi – sono stati raggiunti privilegiando l’economia reale e rimanendo ancorati a quel territorio in cui abbiamo generato ricchezza, lavoro e coesione sociale. E proprio dal territorio, oggi, si deve ripartire per dare risposte concrete alle esigenze delle persone, con una particolare attenzione agli aspetti occupazionali, facendo leva su una nuova sussidiarietà tra pubblico e privato, dove la cooperazione può giocare indubbiamente un ruolo da protagonista”.

“L’attuale difficile congiuntura – conclude Pierlorenzo Rossi – ha messo però in evidenza come il modello cooperativo possa rappresentare un valido strumento per la creazione di nuova occupazione, sia per i giovani che si affacciano per la prima volta al mondo del lavoro, sia per coloro che hanno perso l’impiego e che proprio grazie alle imprese cooperative possono ricollocarsi e vivere nuove, interessanti, esperienze professionali”.