Mentre uno a distanza gli copriva le spalle l’altro fingendosi agente assicurativo attendeva per strada le vittime, generalmente anziani, che raggirava con la truffa del falso indennizzo. Fingendo infatti di dover risarcire il nipote avvicinavano gli anziani e chiedevano però il pagamento delle spese d’istruttoria pratica, solitamente ammontanti ad oltre 2.000 euro. In questo modo lo scorso mese di aprile un lestofante ha avvicinato a Boretto, nella bassa reggiana, un’anziana di 83 anni che camminava nei pressi della farmacia. “Ho un assegno di 12.000 euro per suo nipote quale indennizzo per un incidente stradale ma non lo trovo!” Queste le parole del malvivente che, ottenuta la fiducia dell’anziana, le ha fatto presente che per poter procedere all’indennizzo era necessario pagare le spese d’istruttoria, ammontanti a 2.500 euro. “Nessun problema li anticipo io!” Questa la risposta della malcapitata vittima che, in macchina, è stata accompagnata in banca dal malvivente a cui ha poi consegnato i soldi. Fingendo di dover parcheggiare per poi andare in ufficio e consegnarle l’assegno del nipote, l’uomo è riuscito a far scendere dalla macchina l’anziana per poi dileguarsi. Resasi conto di essere stata truffata, la donna, in lacrime, si è presentata ai Carabinieri di Boretto formalizzando la denuncia. Grazie all’attenta analisi dei numerosi filmati delle oltre 100 telecamere del sistema di videosorveglianza del paese, i Carabinieri hanno ricostruito l’azione delittuosa del malvivente, che risultava aver agito con il concorso di un altro complice viaggiante a bordo di una Smart, di cui è stata annotata la targa. Il mezzo risultava essere stato preso a noleggio dall’odierno indagato, nei confronti del quale, nel proseguo delle indagini, sono stati acquisiti incontrovertibili elementi di responsabilità in ordine al reato di concorso in truffa aggravata. Potrebbe essere questione di giorni l’identificazione dell’autore materiale della truffa che i Carabinieri di Boretto ritengono debba individuarsi nella stretta cerchia delle frequentazioni dell’odierno indagato. Ma non è tutto. Non essendo quello del falso indennizzo un nuovo modus operandi ed essendo questa tecnica di approccio emersa in analoghe truffe compiute in altri comuni, i Carabinieri stanno cercando di verificare se dietro a tali colpi vi sia la stessa coppia di malviventi che ha agito a Boretto.