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Progetto per la realizzazione del Servizio di Trasporto d’Emergenza Neonatale per la provincia di Reggio Emilia

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neonatoHa avuto luogo questa mattina la conferenza stampa di presentazione del “Servizio di Trasporto d’Emergenza Neonatale (STEN)”, che riguarderà complessivamente il trasporto di circa 40 neonati/anno, nati in condizioni cliniche critiche o instabili nei 4 punti nascita degli Ospedali dell’Azienda USL di Reggio Emilia di Scandiano, Castelnovo Monti, Montecchio e Guastalla alla Neonatologia dell’Azienda Ospedaliera Santa Maria Nuova di Reggio Emilia. Il primo trasporto ha avuto luogo nei giorni scorsi dall’Ospedale di Guastalla.

All’incontro di presentazione del progetto erano presenti:

Fausto Nicolini Direttore Generale Ausl di Reggio Emilia

Giorgio Mazzi Direttore Sanitario Azienda Ospedaliera Santa Maria Nuova di Reggio Emilia

Antonella Messori Direttore Programma interaziendale Materno Infantile

Giancarlo Gargano Direttore del Reparto di Neonatologia Azienda Ospedaliera Santa Maria Nuova

• Un nuovo servizio per la sicurezza del neonato

Dal 1° settembre è attivo in tutti i punti nascita della provincia di Reggio Emilia un ambizioso ed innovativo progetto di miglioramento dell’assistenza sanitaria perinatale consistente nella attuazione di un “Servizio di Trasporto d’Emergenza Neonatale (STEN)”.

In caso di nascita di un neonato in condizioni cliniche critiche o instabili presso uno dei punti nascita provinciali, un’èquipe della Terapia Intensiva Neonatale (TIN) di Reggio Emilia, specificatamente addestrata e con provata esperienza, costituita da un neonatologo ed un infermiere, verrà trasportata con una ambulanza dedicata presso il punto nascita; qui provvederà alla stabilizzazione clinica e quindi al trasporto del neonato presso la TIN dell’Arcispedale S. Maria Nuova, l’unica struttura provinciale abilitata alla cura ed al trattamento di questa categoria di neonati.

• A chi è destinato?

Lo STEN è rivolto a tutti i neonati, a termine o pretermine, nati nei punti nascita della rete ospedaliera provinciale, che presentano un difficile adattamento alla vita extrauterina e che mostrino condizioni critiche ed instabili.

• Personale con competenza clinica ed esperienza elevata

Il trasporto in condizioni critiche costituisce un’attività complessa che richiede personale medico ed infermieristico altamente qualificato ed addestrato, in grado di assicurare nel più breve tempo possibile la migliore assistenza a tutti i neonati, ovunque essi nascano, e di garantire loro un trasferimento ottimale e sicuro nella più vicina struttura ospedaliera idonea alla loro gestione sanitaria.

Numerosi studi hanno evidenziato come i trasporti effettuati da personale non specializzato si associno ad un’insorgenza di complicanze maggiori rispetto a quella osservata nei trasporti realizzati da équipe adeguatamente preparate per lo STEN.

• Obiettivi dello STEN

Obiettivo del progetto delineato è quello di garantire nella provincia di Reggio Emilia l’attivazione di un “Servizio di Trasporto di Emergenza Neonatale” da parte di èquipe sanitarie altamente addestrate e di definire strumenti operativi in grado di minimizzare i rischi connessi al trasferimento dei neonati critici dal punto nascita periferico alla Neonatologia dell’Arcispedale Santa Maria Nuova.

Lo STEN si prefigge di migliorare la modalità di trasferimento, sostituendo il modello del “load and go”, (“trascinarlo via di corsa”) che può comportare per il bambino rischi aggiuntivi con danni potenzialmente irreversibili, con il modello “stay and play”, ossia del trasporto nelle condizioni migliori, stabilizzando prima il neonato e garantendo un’assistenza qualificata e continuativa.

Lo STEN è considerato, insieme alla centralizzazione delle nascite a rischio, uno tra i principali indicatori di qualità di un sistema sanitario in ambito perinatale. Nella nostra Regione, ed ancor più in provincia di Reggio Emilia, la centralizzazione delle nascite a rischio attraverso un efficace “trasporto in utero”, consistente nel trasferire la mamma con il bambino ancora in grembo, è un obiettivo ormai acquisito da molti anni. Il “trasporto in utero” costituisce, infatti, il sistema più sicuro ed efficace per garantire alla coppia gestante/neonato un’assistenza qualificata ed ottimale associata al minor numero di complicanze possibile, sia neonatali che ostetriche.

Purtroppo però, anche nella migliore organizzazione delle cure perinatali, non sempre è possibile prevedere la nascita di un neonato “patologico” o “critico”: si stima che circa il 30% delle patologie gravi insorte durante il travaglio non siano prevedibili e che l’1-2% dei neonati necessitino di manovre rianimatorie e/o di cure intensive in modo del tutto inaspettato. È in questo contesto che si configura il servizio di trasporto d’urgenza neonatale, che mira a garantire ai neonati una appropriata assistenza rianiamatoria e, dopo opportuna stabilizzazione, un trasporto efficiente in sicurezza seguito da un ricovero in ambiente specialistico.

• Il sistema ospedaliero in rete

L’integrazione della Neonatologia dell’Arcispedale S. Maria Nuova con i quattro punti nascita provinciale (Castelnovo ne’ Monti, Guastalla, Montecchio e Scandiano) è già completa ed ottimale, e si è consolidata negli ultimi anni con la creazione di percorsi facilitanti il trasferimento delle gravidanze ad alto rischio e/o dei neonati “patologici” dalla periferia all’ospedale Santa Maria Nuova. Nel 2011 le nascite sono state 4.934: circa la metà di queste è avvenuta nell’ospedale reggiano, mentre la restante metà si è distribuita nei rimanenti quattro punti nascita provinciali.

Nel triennio 2004-2009 a Reggio Emilia il 3,4% dei neonati ha richiesto un trasferimento nel corso della prima settimana di vita. Nel 2010 i pazienti provenienti dai centri SPOKE provinciali ricoverati presso la TIN del Santa Maria Nuova sono stati 37 nel 2011 e nel 2012 49. Di questi, circa 20 all’anno potevano essere considerati “critici” e quindi necessitanti di uno STEN.

Fino ad oggi, il trasferimento dei neonati necessitanti di cure intensive o sub-intensive è stato effettuato da parte dei pediatri e degli anestesisti dei centri nascita provinciali, personale non specificatamente addestrato e meno esperto in campo di rianimazione e stabilizzazione neonatale.

Nei casi di attivazione dello STEN, il lavoro integrato tra i professionisti della TIN e gli operatori del punto nascita, rappresenterà inoltre un momento di formazione professionale “sul campo”, garantendo la graduale acquisizione di competenze in ambito neonatologico nei centri provinciali.

• La programmazione interaziendale

Il progetto dello STEN a Reggio Emilia nasce come obiettivo congiunto delle Direzioni delle due Aziende sanitarie della nostra provincia (AUSL e ASMN-IRCCS) che hanno fortemente creduto nel progetto, portandolo a termine prima ancora che una delibera regionale ne consigliasse l’attuazione.

Alla realizzazione del progetto ha collaborato, oltre al reparto di Neonatologia dell’ASMN, che lo ha ispirato, ideato e reso attuabile, tutto il personale medico ed infermieristico dei punti nascita provinciali, con grande partecipazione, disponibilità e professionalità.