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Ferrari e USA: un amore a stelle e strisce

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USA_FERRARIE’ giorno di festa per gli Stati Uniti d’America, che celebrano oggi il 237esimo anniversario della Dichiarazione d’Indipendenza e, in un certo modo, lo è anche per la Ferrari, che ha negli USA non soltanto il mercato più importante con oltre duemila vetture vendute nel 2012 ma anche un Paese dove la passione per il Cavallino Rampante è più forte che mai. Il legame si avvia a compiere i sessant’anni, visto che la prima Ferrari arrivò negli Stati Uniti nella primavera del 1954 ma già cinque anni prima un americano di chiara origine italiana, Luigi Chinetti, portò al successo una Rossa per la prima volta nella 24 Ore di Le Mans. Altri piloti a stelle e strisce che hanno fatto la storia di Maranello sono stati Phil Hill, il primo americano a vincere il Campionato del Mondo Piloti di Formula 1 nel 1961, e Mario Andretti, 12 volte al volante di una monoposto della Scuderia nella massima competizione automobilistica e due volte primo nella 12 Ore di Sebring. Tantissimi i successi nelle grandi classiche d’Oltreoceano, come la già citata 12 Ore di Sebring e la 24 Ore di Daytona: proprio una vittoria in questa gara, quella ottenuta con una straordinaria tripletta nel 1967, fece aggiungere alla 365 GTB/4 il nome Daytona con cui divenne famosa.

Peraltro, proprio a conferma di quanto siano importanti gli USA per la Ferrari, altri modelli costruiti a Maranello sono dedicati a questa grande nazione: basti pensare alle serie delle “America” e delle “Superamerica” o alla bellissima 250 California, ripresa oggi dall’omonima spider, una delle vetture più di successo degli ultimi anni.

“C’è da sempre un grande amore tra gli Stati Uniti e la Ferrari” – disse Luca di Montezemolo quando, nell’aprile 2004, la vetta dell’Empire State Building si tinse di rosso per celebrare i cinquant’anni dello sbarco della Ferrari negli USA: quell’amore è ancora forte e in crescita.