Dalla pista ciclabile che sovrasta il Grane Fiume è finito nel Po. Un volo di oltre tre metri che non è passato inosservato a due Carabinieri liberi dal servizio che, in compagnia di altri amici, stavano trascorrendo a Lido Po di Guastalla la notte rosa organizzata dal comune. I due militari constatato che le correnti del Po stavano trascinando il corpo del ragazzo, con evidenti difficoltà a stare a galla, raggiungevano un pontile posto a una trentina di metri dal punto di caduta. Al passaggio del giovane lo afferravano per i capelli per poi issarlo sul pontile. Cianotico e privo di sensi i 2 Carabinieri, in forza alla Compagnia di Guastalla, riuscivano ad aprirgli la bocca contratta praticandogli la respirazione bocca a bocca. I carabinieri venivano quindi raggiunti anche da un vigile del fuoco volontario che gli aiutava nelle operazioni di rianimazione unitamente ad altro cittadino. Vigile del Fuoco che si era gettato in acqua nel tentativo, non riuscito, di raggiungere a nuoto il giovane nel frattempo trasportato dalle correnti del Po. Il giovane, identificato in un 21enne della provincia di Trento ospite nel reggiano da suoi amici, veniva quindi affidato alle cure mediche dei sanitari inviati dal 118 che dopo averlo dichiarato fuori pericolo lo conducevano presso l’Ospedale di Guastalla dove veniva ricoverato in osservazione.
I fatti sono accaduti poco dopo le 4,30 di oggi 9 giugno 2013 in Viale Po a Guastalla, comune della bassa reggiana, dove era alle battute conclusive la notte rosa, iniziativa promossa dal comune. Sono il Vice Brigadiere Massimiliano Lepore e il Carabiniere Scelto Raffaele D’Aiuto, i due militari in forza al Nucleo Radiomobile della Compagnia di Guastalla ad essere i protagonisti di questo gesto eroico che ha salvato la vita ad un giovane. Il ragazzo trentino, finito accidentalmente nel Po, avrebbe trovato morte certa in considerazione del fatto che non sapeva nuotare. I due carabinieri che hanno tratto in salvo il giovane sottraendolo alle correnti del grande fiume sono stati aiutati nella fase di rianimazione da altro civile e dal vigile del fuoco volontario che come accennato non aveva esitato a gettarsi nelle gelide acque per cercare di salvare il giovane. Salvataggio poi come descritto avvenuto grazie ai due carabinieri che accorsi nel pontile hanno afferrato per i capelli il copro del giovane trascinato dalle acque.