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Boretto: linguaggio digitale e scuola per la “Settimana dell’Infanzia”

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boretto_settimanainfanziaÈ ormai entrata nel vivo la quinta edizione della Settimana dell’Infanzia, la manifestazione organizzata dal Comune di Boretto con la collaborazione delle Scuole e delle Associazioni, la dirigenza dell’Istituto Comprensivo e l’Azienda Servizi Bassa Reggiana, dal 20 al 26 maggio.

Tra i tanti appuntamenti in programma, particolare attenzione sarà ricoperta dal duplice appuntamento in programma per mercoledì 22 maggio: una giornata dedicata al tema del linguaggio digitale a scuola, per indagare su cosa esso significhi per bambini e ragazzi, e su come i più piccoli fruiscano nella complessa rete interagente di sistemi di comunicazione digitali.

Si comincia alle 18.00, in Piazza San Marco, con l’incontro “Come giocano, apprendono e socializzano i nativi digitali”: serata di dialogo tra famiglie e insegnanti per comprendere come i servizi educativi e scolastici debbano ricollocarsi in un contesto plurimo di media, codici e linguaggi per poter accrescere consapevolezze e generare un dialogo permanente fra educatori, bambini e genitori. A condurlo Paolo Ferri, docente Università Milano Bicocca e autore del libro “Nativi digitali”. A seguire, dalle ore 20.45, l’incontro organizzato dall’Azienda Servizi Bassa Reggiana sul tema dei social network “Avviso ai naviganti: per non perdersi nella rete” rivolto a genitori e ragazzi dai 10 ai 16 anni con Damiano Felini, docente dell’Università di Parma, e Tiziana Venturi, coordinatrice Media Education Emilia Romagna.

«Prosegue il percorso che abbiamo intrapreso già da qualche mese, di approfondimento dell’impatto delle nuove tecnologie sull’apprendimento dei ragazzi» spiega Silvia Savini, assessore alla Scuola. «Le nuove tecnologie ci costringono a interrogarci sul loro ruolo nel processo di alfabetizzazione in un contesto plurimo di media, codici e linguaggi: ascoltare il messaggio della contemporaneità diventa quindi un elemento imprescindibile per entrare in dialogo con le domande che si pongono i bambini».