Uno dei primi atti della dittatura fascista fu l’abolizione del Primo maggio, cui fu sostituita la ricorrenza del 21 aprile, Natale di Roma, per celebrare, come disse Mussolini: «il lavoro italiano, e non quello inteso in senso astratto e universale». Nonostante ciò, il Primo maggio continuava a essere una affermazione annuale di presenza di classe, allo stesso tempo occasione familiare e festa popolare.
Già alla fine di aprile gli squadristi pattugliavano il centro e le ville, per controllare che nessuno si preparasse a festeggiare il Primo Maggio. E quel giorno i controlli venivano intensificati, con irruzioni nelle cucine, ove talvolta si sequestravano cappelletti. Sotto questo controllo ferreo, all’interno delle case, in molti celebravano il loro giorno di festa con un bicchiere di vino o indossando la camicia più bella.
Proprio per riaffermare il valore simbolico di tale giornata, a Casalgrande il Primo Maggio si festeggerà, dalle ore 13, con il pranzo intitolato: «I Cappelletti della Resistenza», nel bocciodromo comunale. Per informazioni e prenotazioni: ufficio manifestazioni, tel. 0522/998570, mail: r.mareggini@comune.casalgrande.re.it.