Uno esegue materialmente la truffa l’altro lo pone nella condizione di poter “operare” fornendogli gli assegni scoperti da rifilare alle vittime, generalmente commercianti, e le coordinate della sua azienda dove far pervenire le fatture delle merci acquistate. In questo modo due astuti truffatori hanno raggirato un’azienda scandianese acquistando, in più riprese, svariato materiale edile per un controvalore di circa 30.000 euro. Un colpo che potrebbe essere la punta di un iceberg di una più ampia truffa su cui ora si stanno concentrando le indagini dei Carabinieri di Carpineti a cui l’azienda reggina raggirata ha sporto denuncia.
I militari di Carpineti, a conclusione delle relative indagini, con l’accusa di concorso in truffa hanno denunciato alla Procura reggiana un 53enne originario di Ravenna residente a Sant’Ilario d’Enza disoccupato ed il suo amico, un artigiano 63enne originario di Taranto ma residente a Parma. Secondo la ricostruzione investigativa dei Carabinieri il 53enne ravennate sostituendosi all’artigiano di Parma, utilizzando il biglietto da visita di quest’ultimo e soprattutto un carnet di assegni appartenente ad un conto bancario acceso dall’artigiano e privo di fondi, tra ottobre e novembre dello scorso anno riusciva ad ottenere a più riprese forniture di materiale edile per un controvalore di circa 30.000 euro pagando con assegni cabriolet. I titoli infatti posti all’incasso successivamente non sono stati pagati in quanti tratti da un conto corrente senza fondi. Nel dubbio del raggiro, poi manifestatosi in tutto il suo essere, l’azienda reggiana ha interrotto le successive forniture per poi non rientrando del dovuto rivolgersi ai carabinieri di Carpineti che scoprivano l’astuto piano orchestrato dai due amici ora indagati per truffa.