La crisi economica che stiamo vivendo è sotto gli occhi di tutti da oltre 5 anni. Già a fine 2010, lanciammo una proposta provocatoria sulla creazione di un Consorzio della Ceramica che avrebbe potuto aiutare quelle aziende in difficoltà che, se lasciate sole, non avrebbero avuto un porto dove attraccare in attesa della fine della tempesta.
Ora, dopo altri 2 anni di crisi, la chiusura parziale o totale di alcune aziende del comprensorio e l’apertura di aziende ceramiche in tantissimi paesi dove l’energia, la manodopera ed i costi di gestione in genere sono irrisori rispetto ai nostri, non esistono ancora le condizioni che permettano alle aziende ceramiche italiane ed alle tante piccole-medie realtà dell’indotto, di vedere spiragli di luce alla fine del tunnel.
Il 2013 sarà l’anno nel quale tanti accordi di Cassa Integrazione siglati da diverse aziende ceramiche, andranno a scadenza con scarse possibilità di essere rinnovati o prolungati.
Secondo i dati ufficiali, dei 22.000 lavoratori del comprensorio ceramico, oltre 7.000 sono in cassa integrazione ordinaria, straordinaria o in solidarietà.
Riteniamo sia indispensabile che le amministrazioni comunali, i sindacati, gli istituti di credito e le associazioni di categoria, si uniscano e facciano squadra per invertire la rotta ed evitare che tante realtà produttive possano sparire dalla scena italiana, europea e mondiale e che tanti posti di lavoro vengano sacrificati sull’altare della crisi economica globale.
Sarebbe davvero un suicidio.
Dalla premessa che occorre cercare soluzioni, nasce questa idea, che oggi presentiamo ai mass media:
• rilanciare l’economia della ceramica sassolese attraverso un progetto di ampio respiro.
• Facendo fare squadra ad economia privata e pubbliche istituzioni.
• Cercando sinergie operative e soluzioni concrete per rispondere all’evitabile deindustrializzazione crescente e ritrovare lo slancio verso il successo!
STRATEGIA
1 – Un Contratto di Rete che unisca l’imprenditoria privata.
2 – Una Fondazione composta dai Comuni del territorio interessato dall’economia della ceramica, dalle aziende di credito dai sindacati ed associazioni di categoria.
Entrambi gli organismi collaborano, ciascuno con un proprio ruolo, conservando la propria autonomia ed identità economico-giuridica.
LA FONDAZIONE
La Fondazione potrebbe essere composta dai Comuni, da eventuali altri Enti territoriali, dagli Istituti di Credito del territorio e dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori e degli imprenditori del distretto ceramico.
L’atto costitutivo traccerà il programma operativo, che gli amministratori della Fondazione dovranno eseguire.
Il patrimonio della Fondazione sarà costituito dalle disposizioni dei fondatori; attraverso quel patrimonio sarà possibile, ad esempio, concedere garanzie, finanziare studi e ricerche e progetti promozionali della ceramica nel mondo ma soprattutto, attraverso la Fondazione, i partecipanti potranno esercitare un’attività di supporto alla Rete, relazionandosi con i mass-media e con le istituzioni a livello Regionale e di Governo.
LA RETE
Tenendo presente che il contratto di Rete è quello in cui:
“più imprenditori perseguono lo scopo di accrescere, individualmente e collettivamente, la propria capacità innovativa e la propria competitività sul mercato e a tal fine si obbligano, sulla base di un programma comune di rete, a collaborare in forme e in ambiti predeterminati attinenti all’esercizio delle proprie imprese ovvero a scambiarsi informazioni o prestazioni di natura industriale, commerciale, tecnica o tecnologica ovvero ancora ad esercitare in comune una o più attività rientranti nell’oggetto della propria impresa”.
La Rete degli imprenditori del distretto ceramico potrà costituire un polo economico che persegua una strategia di rilancio del settore, attraverso la condivisione di uno sforzo comune di promozione nel mondo, studi e ricerche per la qualità del prodottto, processi di innovazione produttiva ecc…ecc….Il programma di rete sarà regolarmente asseverato dagli organismi associativi designati dalla legge.
Alla rete competono vantaggi fiscali, (che certamente saranno confermati anche per il futuro), amministrativi e finanziari, nonché la possibilità di stipulare convenzioni con l’A.B.I. nei termini definiti con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze.
Gli utili della Rete, accantonati ad apposito fondo per il perseguimento delle attività istituzionali, non scontano le imposte sul reddito.
Da un punto di vista finanziario, inoltre, si segnalano i trattamenti riservati alla Rete da parte dei più grandi istituti di credito italiani, tra cui Unicredit e BNL.
Ecco il link per esaminare la proposta Unicredit per le Reti: http://www.retimpresa.it/phocadownload/Progetti/reti_dimpresa%20_rating_unicredit.pdf
E quello per esaminare la proposta BNL http://www.retimpresa.it/phocadownload/DOCUMENTI/Accordi_Collaborazioni/bnl%20reti%20di%20impresa%20-documento%20tecnico.pdf
E, infine quello per la proposta CARIGE http://www.retimpresa.it/phocadownload/credito/Carige/carige%20per%20le%20reti%20dimpresa.pdf
Più in generale, si possono esaminare le varie opportunità di credito sul portale Retimpresa (qui http://www.retimpresa.it/index.php/it/credito)
CONSIDERAZIONI FINALI
Riteniamo che il modello “Fondazione-Rete” potrebbe essere adottato con successo nel distretto ceramico di Sassuolo espandendolo chiaramente agli altri poli dell’industria ceramica come Finale Emilia, Imola/Faenza, Civita Castellana (e non solo). Esso è concepìto come strumento in cui tutti gli attori che agiscono sulla scena del mercato della ceramica e tutte le istituzioni pubbliche e private che con quella scena interagiscono, possono collaborare per il perseguimento dell’uscita dalla crisi.
I Comuni e le altre istituzioni – all’interno della Fondazione – potranno individuare le forme più opportune per agevolare la Rete, come ad esempio la riduzione di alcune imposte locali per le attività della Rete.
Le imprese, unite in Rete pur conservando ciascuna la propria individualità ed autonomia, eleggeranno un comitato di gestione che ne coordinerà gli interscambi e la collaborazione a specifici progetti, utili al rilancio dell’economia loro e della Rete.
In ogni caso, si potranno tenere sul tema specifici seminari di approfondimento e di esplicazione per gli interessati, che saranno tenuti dai promotori di questa iniziativa.
Emilio Nannini – (presidente ASTONKER Snc. e MARBLE & TILE TRADE INTERNATIONAL)
Dott. Roberto Mazzanti – (partner ECON-TEST Economia d’Impresa)