Con l’avvio della procedura di concordato liquidatorio con cessazione di beni e la contestuale apertura di una Cassa integrazione Guadagni Straordinaria per concordato si avvia, purtroppo, il processo di chiusura della storica azienda savignanese Calcestruzzi Vignola. Chiusura che vedrà, al termine della CIGS, la cessazione di tutti e 20 i contratti di lavoro dei dipendenti, a tutt’oggi, in forza presso la suddetta ditta.
A differenza, però, degli altri casi di cessazione dell’attività produttiva di aziende edili che, dal 2008 ad oggi, hanno visto la scomparsa di una moltitudine di storiche aziende del nostro territorio, questa chiusura vede, nell’elenco delle cause, la non piccola responsabilità dell’amministrazione del Comune di Savignano sul Panaro.
Come è noto, difatti, oltre alla crisi congiunturale, le difficoltà della Calcestruzzi Vignola sono state acquite dalla contrapposizione contro il Comune di Savignano che ha reso impossibile l’apertura dei nuovi impianti produttivi di Magazzino.
Contrapposizione che ha visto da una parte le preoccupazioni dei residenti sostenute dal Comune, con il timore di veder compromessa la qualità dell’ambiente in cui vivono, e dall’altra le aspettative di sviluppo dell’azienda, che ha fatto importanti investimenti nei nuovi impianti di Magazzino, e le speranze di continuità occupazionale dei propri dipendenti.
Ma il problema non è tanto dove stia la ragione quanto, a nostro avviso, la mancanza da parte dell’Amministrazione comunale della volontà di arrivare ad un accordo per l’apertura dei nuovi stabilimenti e, quindi, per il mantenimento dei 20 posti di lavoro.
Riteniamo che le scelte fatte abbiano reso inutili gli investimenti dell’azienda sul territorio sconfessando la precedente Amministrazione e quindi, con tali politiche, l’attuale Amministrazione rischia di impedire investimenti a medio/lungo termine da parte di imprenditori.
Capiamo certamente l’impegno elettorale nei confronti del Comitato ambiente, ma ci chiediamo quale imprenditore possa, a questo punto, pensare di investire sul territorio savignanese se non ha certezze di un ritorno economico.
Tra l’altro parliamo di un Comune dove, a più riprese, questa Amministrazione ha denunciato la mancanza di un apparato produttivo idoneo a sostenere l’occupazione dei propri cittadini.
Denunciamo ciò, non solo per testimoniare la perdita dei 20 posti di lavoro, ma per sottolineare il rischio che, oggi più che mai, scelte di questo tipo disincentivano i pochi investimenti produttivi che possono esser fatti e, quindi, il rischio di trasformare questo Comune realmente in un comune-dormitorio.
Per questo il sindacato edili Fillea/Cgil di Modena, assieme al circolo PD di Savignano, ai Giovani Democratici ed ai lavoratori della Calcestruzzi Vignola organizzano un presidio, sabato 19 gennaio dalle ore 10.30, davanti al Municipio di Savignano sul Panaro a sostegno dell’occupazione e per il rilancio dell’economia sul territorio.