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Coldiretti: bene IGP alla “Ciliegia di Vignola”

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Un riconoscimento che premia l’agricoltura modenese e il modello agricolo italiano che anche da superfici medio-piccole, attraverso lavoro e opportuni investimenti, sa trarre prodotti di eccellenza. E’ il commento di Coldiretti Modena alla notizia dell’avvenuta iscrizione della “Ciliegia di Vignola” nella lista dei prodotti ad Indicazione Geografica Protetta (Igp).

L’IGP “Ciliegia di Vignola” si aggiunge al ricco paniere di prodotti di qualità italiani protetti del riconoscimento comunitario che, con 247 riconoscimenti di prodotti a Denominazione di origine (Dop), Indicazione geografica protetta (Igp) e Specialità tradizionali garantite (Stg), fa del nostro Paese il leader europeo dell’agroalimentare e la Provincia di Modena punta di diamante potendo annoverare, con l’ultimo riconoscimento, 12 prodotti Dop e Igp, 9 denominazioni di vini Doc e Igt e 28 prodotti iscritti all’albo nazionale dei prodotti tipici.

Secondo una stima di Coldiretti, è pari a quasi 10 miliardi il fatturato al consumo realizzato dai prodotti italiani di qualità protetti dal riconoscimento comunitario in Italia e all’estero. Ad aumentare – sottolinea Coldiretti – è anche il fatturato realizzato grazie all’estero grazie soprattutto alle buone performance ottenute da prodotti piu’ rilevanti economicamente. Formaggi e salumi sono i settori dove i prodotti a denominazione di origine italiani realizzano il fatturato piu’ importante mentre, in numero, a prevalere nei riconoscimenti ci sono nell’ordine gli ortofrutticoli, i formaggi, i salumi, gli oli di oliva e i prodotti della panetteria. A frenare la diffusione del Made in Italy a denominazione è la proliferazione dei prodotti alimentari taroccati all’estero che – precisa la Coldiretti – sono causa di danni economici, ma anche di immagine. Il rischio reale è che si radichi nelle tavole internazionali un falso Made in Italy che toglie spazio di mercato a quello autentico e banalizza le specialità nostrane frutto di tecniche, tradizioni e territori unici e inimitabili. Si stima che il falso Made in Italy alimentare all’estero valga 50 miliardi di euro e riguarda i prodotti piu’ rappresentativi. E’ il caso – spiega la Coldiretti – dei formaggi tipici dove il Parmesan è la punta dell’iceberg diffuso in tutto il mondo, dagli Usa all’Australia.