“Nonostante il calo di personale, di risorse finanziarie e di mezzi che ha penalizzato le forze dell’ordine a livello locale, lo sforzo espresso a Modena contro ogni forma di criminalità da Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza, con l’apporto della Polizia municipale, è stato encomiabile con risultati significativi, a maggior ragione se pensiamo all’impegno negli ultimi mesi a favore delle popolazioni terremotate”. Lo ha affermato il sindaco di Modena Giorgio Pighi al termine della riunione del Comitato per l’ordine e sicurezza pubblica che si è svolta oggi, lunedì 22 ottobre, in Prefettura con la partecipazione dei capigruppo in Consiglio comunale. All’ordine del giorno, infatti, il prefetto Benedetto Basile ha posto l’esame dell’andamento della criminalità diffusa nel territorio del comune.
Lo ha affermato il sindaco di Modena Giorgio Pighi al temine della riunione del Comitato ordine pubblico e sicurezza che si è svolta oggi, lunedì 22 ottobre, in Prefettura con la partecipazione dei capigruppo in Consiglio comunale. All’ordine del giorno, infatti, il prefetto Benedetto Basile ha posto l’esame dell’andamento della criminalità diffusa nel territorio del comune.
Per il sindaco Pighi, che ha partecipato all’incontro insieme all’assessore alla Sicurezza e Qualità della città Antonino Marino e alla presidente del Consiglio comunale Caterina Liotti, è di particolare rilievo il dato evidenziato dal prefetto di un calo del 15 per cento dei reati in città, pur non nascondendo la preoccupazione per gli aumenti di furti nelle case e rapine, nelle varie forme contemplate dalla legge, che richiedono un’attenta valutazione, pur trattandosi di numeri limitati.
“Quando i Governi che si sono succeduti hanno deciso il taglio delle risorse per la sicurezza – ha aggiunto il sindaco – non hanno interpellato i comuni e l’Anci che li rappresenta. Noi avremmo risposto no perché non si può chiedere sempre e solo abnegazione e senso del dovere alle forze dell’ordine. Bisogna dare loro gli strumenti per lavorare al meglio”.
Il Comune di Modena, negli ultimi 15 anni ha realizzato le nuove sedi di Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanze e Polizia municipale per mettere le forze dell’ordine in condizione di operare al meglio a favore della comunità.
Nell’ambito del Patto per Modena sicura, ha ricordato Pighi, “il Comune ha garantito l’organico della Polizia Municipale e ne ha promosso il ruolo attivo nella collaborazione con le altre forze di polizia. Quindi ha fatto il Comune e cioè si è occupato delle materie di competenza in termini di sicurezza urbana e socialità. E’ poi andato oltre quando ha realizzato il Posto integrato di Polizia, ha collaborato alla realizzazione del nuovo Ufficio stranieri e, non ultimo in termini di importanza, ha fornito e fornisce un contributo decisivo al funzionamento dell’asilo nido per i figli del personale della Questura e per gli altri bambini ammessi in convenzione”.
Tutto questo si chiama “politiche integrate di sicurezza”. Per Pighi, però, “ora serve un’inversione di tendenza, c’è bisogno di un cambio di direzione: servono più risorse e investimenti da parte dello Stato a favore della sicurezza e una nuova legge per il riordino delle Polizie locali”.