Impoverimento del patrimonio comunale, calo degli introiti da dividendi, diminuzione del “peso pubblico” nella multiutility. Sono le ragioni per le quali Cgil-Cisl-Uil non condividono la scelta del Comune di Modena di procedere alla vendita di parte delle proprie azioni di Hera all’interno della holding Hsst. I sindacati comprendono le difficoltà del bilancio comunale, ma temono che i benefici prodotti oggi dalla vendita delle azioni Hera finisca con il danneggiare i conti comunali dei prossimi anni. A preoccupare Cgil-Cisl-Uil è anche la scelta di modificare lo Statuto di HSST, la holding a totale controllo pubblico che detiene il 12,52% delle azioni Hera (e dentro la quale il Comune di Modena detiene la maggioranza con il 73,14%) per consentire l’ingresso nella società, pur con una percentuale minima, di un nuovo soggetto, presumibilmente privato.
Tale scelta potrebbe, nel breve e medio periodo, spostare gli equilibri a svantaggio del controllo pubblico; equilibri, sottolineano i sindacati, che peraltro verranno già modificati dall’annunciata aggregazione di Hera con AceGas.
Cgil-Cisl-Uil lamentano, poi, l’assenza di un confronto strutturato con i sindacati, che invece avevano partecipato e condiviso il percorso che portò alla nascita di Hera. Cgil-Cisl-Uil ribadiscono che decisioni destinate a pesare sul futuro dei cittadini (ieri la variazione di bilancio, domani la modifica dello Statuto HSST e la vendita di azioni Hera) non sono semplici tecnicismi, ma strategie che richiedono di essere fortemente concertate. «Sono tre anni che diciamo che la discussione deve allargarsi al complesso dei servizi che il Comune eroga ai cittadini – ricordano i sindacati – Bisogna evitare di discutere con ogni singolo assessore, serve un disegno organico di riordino coerente dei servizi e delle politiche, nell’ambito della piena valorizzazione del lavoro. Vogliamo confrontarci sulle scelte future del Comune e sulle conseguenze sia per i lavoratori che per i cittadini. Proviamo a ragionare insieme sul Comune che verrà».