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In Regione un rilievo in bronzo dedicato a Maurizio Cevenini

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E’ stata inaugurata presso l’Assemblea legislativa l’opera artistica realizzata per ricordare Maurizio Cevenini, il consigliere regionale scomparso lo scorso maggio. L’opera realizzata da Nicola Zamboni, è stata collocata all’ingresso dell’Aula consiliare.

“Stare con la gente, stringere mani, ascoltare e trovare risposte. Emozionarsi. Questa è la politica”. Sono parole di Maurizio Cevenini, riportate nell’opera artistica scoperta avanti all’ingresso dell’Aula consiliare, nel ‘Transatlantico’ dell’Assemblea legislativa, al piano ammezzato della sede di viale Aldo Moro, a Bologna, un rilievo in bronzo dedicato al consigliere regionale del Pd scomparso lo scorso maggio.

Sopra le parole del ‘Cev’, l’opera, realizzata da Nicola Zamboni, mette insieme la gente, le Due Torri, il simbolo dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna e un grande portico con in fondo San Luca, la basilica sopra Bologna.

Alla cerimonia era presente la figlia di Cevenini, Federica, il presidente dell’Assemblea legislativa, Matteo Richetti, il presidente della Giunta, Vasco Errani, la presidente della Provincia di Bologna, Beatrice Draghetti, la presidente del Consiglio comunale di Bologna, Simona Lembi, il capogruppo del Pd in Consiglio comunale a Bologna, Sergio Lo Giudice, numerosi assessori e pressoché tutti i consiglieri regionali, con il capogruppo del Pd, Marco Monari. Presenti anche il prefetto di Bologna, Angelo Tranfaglia, e il sindaco di San Lazzaro di Savena, Marco Macciantelli, oltre all’artista Nicola Zamboni.

“Siamo qui – afferma il presidente dell’Assemblea legislativa, Richetti, dopo aver ringraziato la figlia Federica e le autorità presenti – per rispettare l’impegno che avevamo preso assieme alla Giunta, quello di trovare il modo per ricordare Maurizio e tenercelo un po’ qui con noi. E questa è un’opera che parla delle sue passioni: Bologna e la politica. Maurizio – prosegue Richetti – mi diceva due cose. La prima è che siamo spesso preoccupati di cosa dire e non di cosa ascoltare, e su questo la sua frase, riportata nell’opera a lui dedicata, e cioè stringere mani, ascoltare, appunto, trovare risposte, è chiarissima. La seconda è che le persone si legano ai simboli e ai luoghi, e penso soprattutto alla sua città, la Bologna di Maurizio”.

La figlia Federica giudica l’opera “bellissima” e ringrazia “la Regione, che ci è sempre stata vicina, anche con questi episodi di affetto verso mio babbo. L’opera, ripeto, è molto bella e nell’immagine di Bologna c’è San Luca, che rappresenta la speranza”.

Secondo il presidente della Giunta, Vasco Errani, “questa opera, i simboli e le parole che in essa si trovano, costituiscono il manifesto civico che ci lascia Maurizio: perché la politica è prima di tutto impegno civico. Davanti alla passione politica, lui ha sempre messo l’altro: le persone, la sua città e il dovere di rappresentarle, anche al di là delle proprie convinzioni. Quest’opera – chiude Errani – rappresenta ciò che era Maurizio e ciò che noi dobbiamo provare ad essere”.