La versione definitiva del decreto legislativo di revisione delle circoscrizioni giudiziarie, approvato oggi dal Consiglio dei ministri, prevede la soppressione di tutte le 220 sedi distaccate di Tribunale comprese quelle di Sassuolo, Carpi e Pavullo; la soppressione di 667 uffici di giudici di pace (mantenendo, rispetto alla previsione iniziale, un giudice di prossimita’ in sette isole: Ischia, Capri, Lipari, Elba, La Maddalena, Procida, Pantelleria)(eliminati gli uffici di Carpi, Finale Emilia, Mirandola, Pavullo, Sassuolo e Vignola); la riduzione e accorpamento di 31 tribunali e relative 31 procure, salvando sei presidi giudiziari rispetto allo schema di decreto, quelli in aree a rischio mafia: Caltagirone, Sciacca, Castrovillari (cui sara’ accorpato il tribunale di Rossano), Lamezia Terme, Paola e Cassino (cui sara’ accorpata la sezione distaccata di Gaeta). Inoltre, sara’ dotato di un ufficio di Procura il Tribunale di Napoli nord.
Il sindaco di Sassuolo, avvocato e quindi maggiormente sensibile alle esigenze legali, si dice molto deluso e ribadice: “L’azzeramento di tutte le sezioni distaccate dei Tribunali, compresa Sassuolo, è un provvedimento che mira al risparmio, anche se dalle valutazioni circolate si tratta di un risparmio che non esiste visto che il Tribunale di Modena dovrà essere ampliato a spese dello Stato, non più dei Comuni come avveniva per la sede distaccata, ma toglie un servizio fondamentale alla città ed al tessuto produttivo. Togliere i presidi della giustizia da città come Sassuolo significa mettere ancora più in difficoltà l’intero tessuto economico del distretto”.