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GP del Canada, il degrado gomme e un testacoda fermano una Ferrari competitiva

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Dopo la migliore qualifica della stagione e un’ottima partenza nella gara di quest’oggi, la Scuderia Ferrari sperava in un risultato migliore del quinto posto finale conquistato da Fernando Alonso e della decima piazza di Felipe Massa nel Gran Premio del Canada. Invece la mossa dello spagnolo di adottare una strategia di un solo pit-stop, che sembrava potesse permettergli di salire sul gradino più alto del podio, è stata vanificata dall’elevato degrado delle gomme registratosi con le alte temperature. I primi giri, invece, suggerivano che un podio potesse essere alla portata di Felipe. Un testacoda, però, metteva fine alle speranze del pilota brasiliano, che concludeva in decima posizione.

Continua invece l’incredibile sequenza che vede un diverso vincitore in ognuno dei Gran Premi di questa stagione. Lewis Hamilton, al volante della McLaren, è stato il settimo pilota a vincere il settimo appuntamento del Mondiale. A fargli compagnia nella classica celebrazione post gara, due piloti alla seconda apparizione sul podio nel 2012, Romain Grosjean secondo con la Lotus, e Sergio Perez, terzo con la Sauber.

Un pomeriggio assolato e rovente quello all’Ile Notre Dame quando le 24 vetture prendevano il via, con Fernando che si avviava dalla terza posizione in seconda fila e Felipe dalla sesta in terza fila. Alle spalle di Webber (Red Bull), Felipe metteva subito pressione su Rosberg in quinta posizione: il pilota Mercedes, infatti, perdeva terreno dal quartetto di testa, bloccando il brasiliano e i piloti alle sue spalle, a partire da Di Resta (Force India) che aveva avuto la meglio su Grosjean (Lotus) dopo il via. Al termine del secondo giro, il pilota Ferrari superava Rosberg e si metteva alla caccia di Webber. In testa, l’autore della pole position Vettel (Red Bull) guidava la corsa con un vantaggio di 1,4 secondi sulla McLaren di Hamilton, con Fernando a soli 7 decimi dall’inglese alla quinta tornata. Al sesto giro sfortunatamente Felipe andava in testacoda alla prima curva, scivolando in dodicesima posizione alle spalle di Kobayashi.

Il pilota brasiliano era il primo a fermarsi per il cambio gomme alla tredicesima tornata, rientrando in pista in ventesima posizione. Anche Di Resta e Schumacher rientravano ai box, entrambi per montare gomme Soft in vista di un lungo stint. Al giro 16 era la volta di Button compiere il proprio pit-stop, mentre il trio di testa era molto compatto. Fermandosi al 17esimo giro, Vettel lasciava la testa della corsa a Hamilton davanti a Fernando. Era poi la volta del pilota McLaren effettuare il cambio gomme, mentre Felipe intanto si issava in tredicesima posizione. Fernando entrava ai box dalla prima posizione al giro 19 per montare pneumatici Prime, ritornando in pista sia davanti a Hamilton che Vettel. Con le gomme del pilota spagnolo però non ancora sufficientemente in temperatura, e la McLaren abbastanza vicina per poter usare il DRS, Hamilton superava nuovamente la Ferrari. Adesso era la Red Bull di Vettel a riempire gli specchietti di Fernando. Con l’ingresso ai box di Grosjean al 22esimo giro, la classifica vedeva Hamilton in testa davanti ad Alonso, Vettel, Raikkonen con la Lotus e le due Sauber di Kobayashi e Perez che ancora dovevano effettuare il cambio gomme, poi Webber settimo, mentre Felipe era risalito fino all’undicesima posizione, per poter diventare nono e con un ritmo sul giro più rapido dei piloti che lo precedevano.

Al 32esimo dei 70 giri di gara, Raikkonen in quarta e Perez in quinta posizione erano gli unici due piloti di testa a non aver ancora effettuato il pit-stop. Button, nel frattempo, era in difficoltà con le Super Soft e rientrava per un nuovo set di gomme Option. Alla 39esima tornata Rosberg andava nuovamente ai box con la Mercedes, il che vedeva Felipe avanzare all’ottavo posto con 31 giri al termine. In testa, Fernando perdeva gradualmente terreno nei confronti del leader della corsa Hamilton, mentre la minaccia di Vettel alle sua spalle era ormai svanita. Alla 40esima tornata Raikkonen finalmente effettuava il suo pit-stop con la Lotus, rientrando ottavo alle spalle di Felipe, settimo con la F2012. Perez portava invece la sua Sauber in pit-lane per il cambio gomme al 41esimo passaggio, per quella che sembrava una strategia di un sola fermata ai box.

Al giro 50 Fernando aveva decisamente recuperato nei confronti della McLaren di Lewis Hamilton, con la Ferrari che si ritroverà in testa nel momento in cui Hamilton effettuerà il suo secondo cambio gomme, rientrando in terza posizione alle spalle di Vettel. Con la Ferrari e la Red Bull che sembravano a questo punto avviate a vedere il traguardo senza più fermarsi ai box, il passo di Hamilton era comunque tale da potergli permettere di riprendere i due avversari. Il secondo pit-stop di Webber alla 53sima tornata promuoveva Felipe in quinta posizione. Con il passare dei giri, l’impressione era che l’intenzione dei due di testa, Fernando e Vettel, fosse di trattare con estrema cura i propri pneumatici fino alla bandiera a scacchi. Nel frattempo, invece, Massa si trovava attaccato da Rosberg (che tagliava l’ultima chicane nel tentativo di superare il brasiliano) e da Perez con la Sauber, entrambi con gomme più fresche rispetto al pilota Ferrari. Felipe, comunque, resisteva, ma solo per un giro, dato che Perez, dopo aver superato Rosberg, aveva la meglio su Felipe che scivolava in sesta posizione. Le gomme della Ferrari erano chiaramente degradate e Felipe era costretto a rientrare per pneumatici più freschi alla 58esima tornata, riprendendo la via della pista in decima posizione. Al giro 61, la minaccia di Hamilton si faceva più consistente: grazie al suo nuovo set di gomme si avvicinava fino ad attaccarsi al cambio di Vettel. Alla 62esima tornata, attivando il KERS e il DRS, il pilota McLaren superava il tedesco, mettendosi alla caccia di Fernando quando mancavano solo otto passaggi al termine. Hamilton non impiegava molto per avventarsi sul retrotreno della F2012, mentre Vettel decideva di imboccare la corsia box per un cambio gomme molto ritardato. Eroica la prestazione di Fernando, ma che si rivelava purtroppo non sufficiente dato che l’inglese andava in testa a una manciata di giri dalla fine. A questo punto, Grosjean aveva portato la Lotus all’ultima posizione a podio rimasta, girando circa due secondi al giro più veloce di Fernando, mentre Perez era quanto davanti a Vettel. Felipe, invece, era in zona punti con la decima posizione.

Fernando era protagonista di un’altra lotta, con il francese che si faceva sempre più vicino, e a quattro giri dalla bandiera a scacchi il pilota Ferrari scivolava sul gradino più basso del podio. Perez, intanto, girava ben tre secondi più veloce della F2012, e il distacco tra il pilota Sauber e quello Ferrari si era ridotto a sei secondi. A due giri dalla fine Perez scalzava Fernando dal podio: adesso era Vettel a essere quatto secondi più rapido del ferrarista, e ben presto gli si faceva sotto, superandolo. Fernando lottava tenacemente fino alla fine, riuscendo a tenere a bada Nico Rosberg per il quinto posto finale. Felipe, infine, artigliava la decima posizione e l’ultimo punto a disposizione.