(Adnkronos) – La ricerca scientifica non deve perdere il senso del suo limite: e’ questo il monito che Papa Benedetto XVI lancia dall’Universita’ cattolica del Sacro Cuore a Roma, intervenendo alla celebrazione del 50° anniversario d’istituzione della Facolta’ di Medicina del ‘Gemelli’, alla presenza del presidente della Camera Fini e dei ministri Ornaghi, Balduzzi e Giarda. “Vissuta nella sua integralita’, la ricerca e’ illuminata da scienza e fede; da queste due ali trae impulso e slancio, senza mai perdere la giusta umilta’ e il senso del proprio limite”.
Il relativismo indebolisce il pensiero e impoverisce l’etica, mentre la stessa scienza presenta aspetti talvolta perfino inquietanti. “Il nostro -osserva il Papa- e’ un tempo in cui le scienze sperimentali hanno trasformato la visione del mondo e la stessa autocomprensione dell’uomo. Le molteplici scoperte, le tecnologie innovative che si susseguono a ritmo incalzante sono ragione di motivato orgoglio ma spesso non sono prive di inquietanti risvolti”.