(Adnkronos Salute) – In Italia i comportamenti a rischio nel consumo di alcol (assunzione giornaliera non moderata, binge drinking ossia le ubriacature ‘spot’, uso di alcol da parte dei ragazzi di 11-15 anni) riguardano 8 milioni e 179 mila persone. Tale quota, rispetto al 2010, appare in diminuzione principalmente per la riduzione nell’abitudine al binge drinking, che passa dall’8,3% al 7,5%. Lo rivela il report 2011 dell’Istat sull’uso e abuso di alcol in Italia.Nel 2011 – evidenzia l’Istat – ha consumato almeno una bevanda alcolica nell’anno il 65% della popolazione di 11 anni e più. Beve vino il 53,3%, birra il 46,2% e aperitivi alcolici, amari, superalcolici o liquori il 40,6%; beve vino tutti i giorni il 23,6% e birra il 4,5%. I comportamenti a rischio sono più diffusi tra gli anziani di 65 anni e più (il 43% degli uomini contro il 10,9% delle donne), i giovani di 18-24 anni (il 22,8% dei maschi e l’8,4% delle femmine) e gli adolescenti di 11-17 anni (il 14,1% dei maschi e l’8,4% delle femmine). Dal 2001 al 2011 il numero di consumatori giornalieri di bevande alcoliche risulta calato del 18,4%, specialmente tra le donne (-25,7%). Aumenta la quota di quanti dichiarano di bere alcolici fuori dai pasti (dal 24,9% nel 2001 al 27,7% nel 2011) e di chi ne consuma occasionalmente (dal 37% nel 2001 al 40,3% nel 2011). Cambia il tipo di bevande consumate: diminuisce la quota di chi consuma solo vino e birra e rimane invariata quella di chi consuma anche aperitivi alcolici, amari e superalcolici.