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Sanita’: Ipasvi, anche infermieri nella stanza dei bottoni, sono forza Ssn

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(Adnkronos Salute) – Gli infermieri sono la vera forza del Servizio sanitario nazionale. Un esercito di oltre 400 mila operatori che hanno il polso dei bisogni del pazienti e sanno come aiutarli concretamente e comunicare con loro, guadagnandosi così la loro fiducia, come mostrano i dati di ‘alto gradimento’. “E’ ora che entrino ‘stanza dei bottoni’, che siano cioè più coinvolti in tutte le decisioni che riguardano l’assistenza”. Questo potrebbe fare davvero la differenza in termine di una maggiore umanizzazione della sanità. Ne è convinta Annalisa Silvestro, presidente della Federazione Ipasvi, che interviene a margine del XVI Congresso nazionale Ipasvi, in corso a Bologna da oggi fino al 24 marzo, a cui oggi partecipa il ministro della Salute, Renato Balduzzi. “L’appello che facciamo al ministro – dice all’Adnkronos Salute – è di usare meglio questa grande risorsa del servizio sanitario. Noi crediamo che sia l’ora, o meglio che sia già passata l’ora, di un nostro maggiore coinvolgimento nelle decisioni che vengono assunte. La sanità non è fatta solo di medici, ma anche di altre professionalità. Quindi chiediamo al ministro Balduzzi che la nostra categoria sia più presente nelle fasi decisionali”. Dagli infermieri arriverebbero sicuramente suggerimenti per “organizzare meglio il Servizio sanitario nazionale, fare in modo che negli ospedali al centro dell’attenzione ci sia la persona, dare la possibilità agli operatori di orientarsi di più sui bisogni del malato e non sul mantenimento della struttura”. E non solo, continua la leader degli infermieri. La presenza nella stanza dei bottoni aiuterebbe ad orientare il sistema “a fare più assistenza domiciliare con gli infermieri di famiglia e di comunità; ad accompagnare le persone lungo il loro percorso di malattia, informando, educando e facendo in modo che i cittadini diventino sempre più autonomi nella cura e nella prevenzione”. L’obiettivo, infatti, “è fare in modo che i pazienti siano talmente sostenuti, aiutati e informati da non avere più bisogno degli infermieri”, conclude Silvestri soddisfatta per i dati positivi sulla categoria, amata degli italiani, secondo i dati Censis, e soprattutto dai giovani, sempre più orientati verso questa professione. “Sorprende che i ragazzi siano così attratti da questo lavoro. Non eravamo più abituati al fatto che le nuove generazioni si orientassero verso le professioni di aiuto. Le cose stanno cambiando, e pesa probabilmente anche la facilità a trovare lavoro. Ma non mi aspettavo che l’attrattività fosse così marcata. Evidentemente stiamo lavorando bene”, conclude.