Così come l’occupazione, l’analisi dell’andamento dei principali indicatori economici delle aziende modenesi con meno di 50 dipendenti, mostra che va esaurendosi la spinta propulsiva di inizio anno.
A cominciare dalla produzione industriale che, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, si è fermata ad un +0,9%, in discesa rispetto al secondo trimestre, solitamente il più negativo dell’anno. Una tendenza che pare confermarsi anche sulla base dei primi dati relativi al quarto trimestre.
Già detto della battuta d’arresto della produzione, gli altri parametri consentono valutazioni un po più incoraggianti. A cominciare dagli ordini, che si attestano sul +1,7%, valore comunque inferiore a quello della grande industria. La vocazione all’export è confermata dalla crescita degli ordinativi dall’estero (+3,3%) e dalla quota percentuale degli ordini esteri sul totale (11,1%) che rimane sostanzialmente stabile, con il forte calo subito dal tessile-abbigliamento, compensata dall’elevata quota di export del biomedicale.
Premesso che l’aumento dei profitti non è necessariamente legato ad una crescita dei fatturati, è comunque significativa la crescita di questi ultimi nel settore delle piccole imprese (+4,2%), quattro decimi di punto in più rispetto alla grande impresa. Particolarmente positiva la crescita del fatturato nell’abbigliamento (+5,2% contro il –10,4% del trimestre precedente). Aumenta anche il fatturato della metalmeccanica (+6,4%), uno dei settori a maggiore esportazione (+23,2% è la percentuale del fatturato sui mercati esteri rispetto al totale, contro una media del 12,5%). Anche in questo caso, però, il record è del biomedicale con il 30,5%, ulteriore dimostrazione che chi esporta in molti paesi regge meglio la crisi.