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Doping: operazione CC, 17 indagati tra Modena e Roma

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La morte della campionessa di body building Claudia Bianchi, scomparsa improvvisamente a 34 anni l’otto marzo scorso, ha spinto la Dda ed i carabinieri di Roma a compiere indagini approfondite nel settore, che si sono concluse, per il momento, con 17 persone indagate per traffico
di sostanze anabolizzanti, e il sequestro di grandi quantità di farmaci.

E con una scoperta: queste sostanze, nocive per chi non é affetto da particolari patologie, sono sempre più diffuse tra i frequentatori delle palestre, oltre che gli agonisti.

Ai 17 indagati, che appartengono al mondo delle palestre e del body building di Modena e della capitale, i carabinieri della IV Sezione del Nucleo Operativo di Roma comandato dal tenente Luigi Mancuso, tra Roma e Modena, hanno contestato i
reati di traffico di sostanze anabolizzanti, la ricettazione e falso, a seconda delle posizioni. Secondo gli investigatori, che sono stati coordinati dal sostituto procuratore della Direzione
distrettuale antimafia Diana De Martino, la base del traffico si trovava a Modena. Alla città emiliana i carabinieri sono risaliti dopo essersi infiltrati in varie palestre della capitale fingendosi clienti disponibili ad assumere sostanze dopanti. Degli indagati fanno parte F.F., un body builder
italiano, legato a Claudia Bianchi e a sua volta famoso campione del settore, farmacisti, gestori di palestre e un veterinario. Quest’ultimo avrebbe fornito farmaci che possono essere somministrati a esseri umani oltre che ad alcune specie animali.

Secondo quanto accertato dai carabinieri, il gruppo entrava in possesso dei farmaci anabolizzanti o importandoli dall’estero (Spagna e Grecia) od ottenendoli da farmacie compiacenti o da istituti ospedalieri. In altri casi erano gli stessi atleti o
titolari di palestre che, in possesso di ricettari risultati rubati, prescrivevano sostanze. Si tratta in molti casi di farmaci regolarmente in commercio, come ad esempio il ‘Gh’, l’ormone della crescita, che utilizzato però senza assistenza medica e soprattutto nei casi in cui non c’é bisogno, può
causare danni al fisico. Altre sostanze venivano reperite all’estero: veniva importato ad esempio un altro tipo di ormone, il ‘Winstrol’, illegale in Italia.

I carabinieri hanno compiuto decine di perquisizioni in altrettante palestre, sequestrando grandi quantità di sostanze dopanti. Il giro di affari in Italia del traffico di tali farmaci non è ancora preciso ma viene valutato in milioni di euro annui.
Delle indagini è stato concluso soltanto il troncone
principale, denominato con il nome di ‘Operazione Asgard’. Da questo sono partiti infatti filoni sui quali gli inquirenti continuano ad investigare. Come ad esempio quello su medici e ospedali.

Sulla scorta di quanto accertato, la Procura di Roma ha disposto per oggi la riesumazione della salma di Claudia Bianchi. All’epoca dei fatti gli inquirenti si accontentarono di individuare nell’arresto cardiocircolatorio la causa della
morte. Dopo il sequestro degli anabolizzanti, però, e la consapevolezza di un fenomeno capillarmente diffuso in tutta Italia, la Procura della capitale ha deciso di compiere esami più approfonditi per verificare se a causare la morte della Bianchi non siano state altre cause. Claudia Bianchi negli
ultimi anni aveva vinto importanti competizioni di settore ed era entrata a far parte della Federazione internazionale IFFB.