Ci sarebbe un nome sul registro degli indagati dopo l’incidente di caccia avvenuto ieri pomeriggio a Pavullo, nell’Appennino modenese, nel quale Gino Olivieri, 59 anni, è rimasto ucciso per un colpo di fucile partito per errore: si tratta di I.G., 60 anni, da tempo amico della vittima.
L’uomo avrebbe confessato ai carabinieri di essere stato lui a colpire per errore l’amico, e la sua versione collima con quella degli altri cacciatori che erano con lui, concordi nell’affermare che il colpo fatale è partito dal suo fucile.
I.G., che dovrà rispondere di omicidio colposo, faceva parte del gruppo dei sei cacciatori che ieri alle 14, in località Sassorosso di Renno, una frazione di Pavullo, stavano effettuando una battuta di caccia al cinghiale.
La dinamica dell’incidente non è ancora del tutto chiarita: I.G. potrebbe aver sparato dopo aver visto qualcosa muoversi tra i cespugli, colpendo quindi Gino Olivieri pensando di mirare a un cinghiale, ma potrebbe anche essere scivolato, lasciando così partire inavvertitamente il colpo mortale.
Il pm titolare dell’indagine, Carlo Marzella, ha comunque disposto il sequestro di tutti i fucili oltre a una perizia balistica, per risalire con certezza all’arma dalla quale è partito il proiettile.